Invia articolo Stampa articolo
Calolzio, condannati i mafiosi “garibaldini”

Calolziocorte (Calòls) – Condannati tutti i 40 imputati del processo Insubria, ma pene dimezzate rispetto alle richieste. Inflitti in tutto circa 162 anni di reclusione, ma i pm ne avevano chiesti oltre 370. Tra i condannati, il presunto boss della 'ndrangheta stabilitasi nel Calolziese.

BUNKER. Gli imputati sono finiti in manette lo scorso novembre nell'ambito dell'operazione Insubria, condotta dal Ros dei carabinieri coordinato dalla Dda di Milano. Tutti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e a vario titolo di altri reati, sono stati processati nell'aula bunker di San Vittore.

FATTO STORICO. L'inchiesta Insubria ha fatto scalpore perchè, per la prima volta, gli inquirenti sono riusciti a filmare l'atto di affiliazione alla 'ndrangheta. Il fatto "storico" e alquanto significativo è accaduto nel territorio del comune di Calolziocorte, località di consistente immigrazione calabrese.

SPIATI DAL ROS. La "locale" di Calolziocorte della 'ndrangheta calabrese era stata spiata dai Ros dei carabinieri, filmando la cerimonia di iniziazione. Gli adepti giuravano su Mazzini, Garibaldi e La Marmora, artefici dell'unità d'Italia e grandi maestri della massoneria.

26 maggio 2015