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Profughi morti e sbarchi: solo una indegna presa per i fondelli anche sulla pelle della nostra gente

Lecco (Lècch) - La soluzione per scongiurare le migliaia di profughi affogati è di una semplicità disarmante ma alla corte di Renzi non c'è un cane che la proponga, a dispetto della tragedia che si consuma nelle acque dello Stretto. Assistiamo alla più grande truffa ideologica degli ultimi 30 anni, sulla pelle di un popolo (il nostro) di cui si vuole cancellare l'identità e di altri popoli, a questo scopo, cinicamente usati.

IL NOCCIOLO. I centri del potere asserviti agli interessi dei potentati globali potrebbero risolvere nel volgere di pochi giorni quello che viene spacciato come un dilemma senza risposta. Sinora, di "risposte", ne abbiamo sentite di tutti i colori: dai ponti aerei per prelevare, chissà dove, i presunti profughi, sino al bombardamento dei barconi. Il nocciolo del problema, a detta di questi strateghi, sarebbe di impedire che gli aspiranti rifugiati si mettano in mare.

LA TESTA. Intanto la nostra Marina Militare brucia ingenti capitali per pattugliare quella lingua di Mediterraneo allo scopo di recuperare i clandestini prima che le loro imbarcazioni colino a picco. Quando "l'operazione tassì" fallisce, scatta il meccanismo mediatico della colpevolizzazione: «Vergogna, altri profughi annegati: non siete riusciti a salvarli». L'apparizione dell'Isis sulla scena internazionale, poi, viene impiegata come ulteriore legittimazione agli sbarchi, in aggiunta al tema classico della povertà: «Questa gente scappa per non farsi tagliare la testa!», ha sentenziato un ministro italiano. A maggior ragione, noi (e l'Europa) siamo colpevoli di non averli sottratti al loro crudele destino.

L'ERRORE. Cosa non funziona in questo ragionamento? E' comprensibile che chi si sente minacciato abbia il diritto di fuggire (anche se sarebbe meglio che combattesse per difendersi: se tutti i nostri antenati se la fossero data a gambe allo scoppio di una guerra, ora l'Italia sarebbe spopolata!). Ed è vero che chi possiede i mezzi per salvare quanti rischiano di colare a picco in mare ha l'obbligo morale dell'intervento. Ma è la premessa che è sbagliata, falsa e truffaldina e cioè: perchè chi vuole salvare la sua testa deve per forza imbarcarsi e rifugiarsi da noi?

FASCIA. Nella fascia del nordafrica, con l'eccezione della travagliata Libia, esistono Stati in cui si vive pacificamente e dove sono garantiti livelli di benessere accettabili (il Pil pro capite della Tunisia, ad esempio, è poco inferiore a quello del Brasile). Perchè i profughi, che in gran parte provengono dall'area centroafricana, non trovano accoglienza, magari, in un grande Paese come l'Algeria (densità di popolazione: 16 ab. per km quadrato; l'Italia 201 ab. per km. quadrato; disoccupazione: 9,8%; l'Italia 12,7)? La stessa Nigeria è un colosso economico africano e nelle sue metropoli, sotto i grattacieli, fioriscono concessionarie di Porsche e Mercedes: in una limitata area della nazione infuriano i terroristi islamici, ma perchè i profughi cristiani non vengono accolti nel resto del Paese, saldamente controllato dal moderno e ben equipaggiato esercito nigeriano?

LA SOLUZIONE. Nelle risposte a queste domande c'è la spiegazione della truffa. Tra tutte le, improbabili, soluzioni sinora escogitate per salvare vite umane, i governi europei non considerano neppure quella che sarebbe la sola efficace: finanziare l'accoglienza dei profughi in altri Paesi africani, impegno facilitato dall'elevato potere della nostra moneta. Con i mille euro al mese spesi da noi per un solo profugo, in nordafrica ci si vive per 6 mesi. Coi miliardi buttati in mare, quanti profughi si sarebbero potuti integrare in Algeria, Marocco o Tunisia in un piano di ampio respiro?

MENEFREGHISTI. I governanti di questi Paesi, a dire il vero, non paiono minimamente toccati dalle stragi in mare: allora, perchè chi chiede all'Italia e all'Europa di vergognarsi per i profughi annegati, non rivolge la medesima reprimenda agli Stati nordafricani che di tutte queste morti se ne sono, sinora, bellamente fregati? Li si coinvolga di fronte all'opinione pubblica mondiale, di cui non possono non tener conto, visto che questi Paesi devono molto del loro benessere al turismo. E poi li si paghi, argomento che non lascia mai indifferenti le fameliche "caste" di quelle latitudini.

LO STRUMENTO. La soluzione per salvare i profughi, dunque, ci sarebbe, ma siamo sicuri che nessuno la percorrerà: i migranti fanno comodo al potere, devono arrivare in Italia perchè sono lo strumento umano del progetto ideologico ed economico di globalizzazione universale, che non può prescindere dalla definitiva cancellazione delle "pericolose" identità nazionali e locali. Occorre annichilire le genti riducendole a masse informi di individui, formicai privi della forza di ribellione e della dignità di popoli che viene dalla conservazione delle proprie radici. E così continua la grande, tragica, criminale presa per i fondelli dei "viaggi della speranza".

Giulio Ferrari

26 aprile 2015