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Le “pizze antimafia” lasciano Brivio nel... digiuno elettorale

Lecco (Lècch) - Addio alla promessa della “prima pizza sfornata con l’inizio di Expo” e in piena campagna elettorale: la giunta Brivio scivola sull'antimafia pomodoro e mozzarella, ennesimo pasticcio. Lo annuncia Qui Lecco libera, prendendo atto della «decadenza dell’assegnazione della gestione dell’ex pizzeria Wall Street», come mestamente ammesso dal Comune.

CORSI E RICORSI. La "conversione" antimafia dell'ex pizzeria del clan Coco, piatto forte (si fa per dire) della campagna elettorale, diventa un indigesto boccone che rischia di far dimagrire di non pochi voti il sindaco uscente. Il susseguirsi di flop a Palazzo Bovara, rinverdisce la memoria del fallimentare quinquennio che Virginio Brivio trascorse alla presidenza di Villa Locatelli, prima di venir battuto da Daniele Nava.

DECADENZA. Il Comune arresta la marcia trionfale dell'apertura della Wall Street rendendo noto che «è stata dichiarata la decadenza dell’assegnazione provvisoria della gestione dell’ex pizzeria Wall Street all’Ats (Associazione temporanea di scopo) composta da Arci Lecco, La Fabbrica di Olinda società cooperativa sociale onlus e l'associazione L'Altra Via di Calolziocorte. Quest’ultima, infatti, con nota datata 22 aprile 2015, ha comunicato che l’assemblea ordinaria dell’associazione stessa in data 16 aprile 2015 non ha ratificato la decisione del presidente di presentare domanda di partecipazione e di offerta per il bando di gestione nonché di partecipare alla costituzione dell’Ats».

BRUTTA ARIA. In sostanza, uno dei soggetti scelti per farsi carico della gestione del locale ha dato forfait, e la circostanza scatena Qui Lecco libera, associazione antimafia che ha più volte stigmatizzato l'assenza di confronto e di coinvolgimento pubblico sui destini dei beni confiscati. «Duole dirlo - commenta infatti Qll - ma sul destino della “nuova” Wall Street siamo stati preveggenti. Nel capitolo finale del dossier storico sul bene confiscato di via Belfiore che presentammo alla fine di febbraio di quest'anno scrivevamo infatti: “Tira una brutta aria sul bando del Comune di Lecco. Poche e confuse idee rischiano di produrre pochi e confusi risultati”.»

IL DISASTRO. «A questo punto non resta che augurarsi che tutta la partita “Wall Street”, come avevamo già richiesto in tempi non sospetti, venga congelata e che i protagonisti del disastro - l’attuale amministrazione comunale e i suoi partner in primis - si astengano dal prendere nuove iniziative. L’auspicio è - conclude Qui Lecco libera - che chi verrà dopo, indipendentemente dal risultato elettorale, possa finalmente accettare di discuterne con modestia con quelle realtà del territorio che hanno tristemente intravisto i problemi e suggerito percorsi di buon senso».

RIPUBBLICAZIONE. Ma Brivio sembra non voler mollare l'osso e perdere la possibilità di fregiarsi di un qualche risultato. Macchè coinvolgimento, macchè confronto, la campagna elettorale incombe: da Palazzo Bovara fanno sapere che «il Comune di Lecco, ritenendo fondamentale che si compia nel più breve tempo possibile la restituzione alla collettività del bene confiscato alla criminalità organizzata, ha disposto con il medesimo atto l’immediata ripubblicazione del bando, costituito dai medesimi atti di gara del precedente».

Nella foto: l'ingresso della pizzeria confiscata 20 anni fa.

24 aprile 2015