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Che razzismo in Africa: maltrattata solo perchè sono una donna bianca!

Lecco (Lècch) - Caro Direttore, l'Africa in generale e il Kenia (paese che conosco meglio) non vuole saperne dei diritti  umani (c'è ancora la pena di morte). Quando una donna bianca si presenta in un ufficio pubblico è trattata come una povera stupida e se non sei accompagnata da un uomo nero, fingono di non capirti e si fanno delle grandi risate alle tue spalle.

Meglio non essere acculturati, perchè lì regnano gli analfabeti. Forse è ora che impariamo da loro come trattare il prossimo. Sono stanca di sentire sempre parlare di aiuti umanitari a questa gente. Noi abbiamo lavorato sodo per avere quel poco o tanto che abbiamo ed il ns. governo, così generoso con loro, a noi riesce a dare a malapena 400€ al mese. Smettiamola con le "Ong" che liquidano enormi stipendi ai propri funzionari!!!

Gli africani sono più razzisti di noi, ci usano perché a loro è tutto dovuto perchè noi siamo bianchi. Anche Darwin, nelle sue opere, parla dell'odio che i neri hanno verso i bianchi. Posso anche aggiungere che derubare un bianco per loro è grande motivo di soddisfazione. Cordiali saluti.

Lucia Cagliani

Gentile lettrice, non metto in dubbio la sua conoscenza del Kenia, ma mi riesce difficile pensare che proprio tutti i kenioti siano fatti con lo stampino: parliamo di un Paese che, solo in fatto di fede religiosa, presenta notevoli differenze, dai cattolici, agli ortodossi, ai protestanti, mussulmani, animisti etc... Possibile che, a quelle latitudini, chi crede nel Dio cattolico si comporti come il seguace di Maometto?

Non so, poi, se il fatto che in Kenia viga la pena di morte sia indicativo della qualità dei diritti umani in quel Paese, visto che tale sanzione esiste anche in numerosi Stati considerati civilizzati e, comunque, appartiene alla tradizione giuridica europea. Insomma, Darwin o non Darwin, le cui teorie sono ampiamente opinabili ed opinate a partire dall'evoluzionismo, la questione del rapporto con i popoli africani è ben più complessa delle generalizzazioni con cui viene spesso trattata.

Condivido le sue osservazioni su molte Ong, e sulla vergogna di un governo che destina ai cosiddetti profughi (nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di semplici renitenti alla leva!) il doppio di quello che riserva ai nostri pensionati sociali. Aiutarli a casa loro, invece, monitorando la destinazione degli aiuti, per noi rappresenta un obbligo morale e un vantaggio in prospettiva. E, per concludere, considerata la sua antipatia verso i kenioti, mi verrebbe da suggerirle qualche, a mio avviso ben più appagante, meta europea per le sue vacanze.

G. F.

19 marzo 2015