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Arrestati e già liberi: proteste della Lega

Lecco (Lècch) - Valtellina e Lecchese unite dall'indignazione dopo la cattura di una banda di stranieri, arrestati e liberati nello spazio di 24 ore. I delinquenti sono stati beccati a Lecco con refurtiva arraffata a Villa di Tirano. A Sondrio protesta il senatore leghista Jonny Crosio, a Lecco il segretario provinciale del Carroccio Nogara.

INSEGUIMENTO. Venerdì scorso 6 persone tra i 20 e 27 anni, con documenti romeni, tutti senza fissa dimora tranne uno residente nella Bergamasca, sono stati arrestati dai carabinieri dopo un inseguimento. A bordo dell'auto i militari hanno trovato 31 smartphones ancora impacchettati, 6 pc portatili nonché varia attrezzatura utilizzabile per scassinare (mazze e altro).

PENA SOSPESA. I sei, processati il giorno dopo per direttissima, sono stati tutti condannati ad un anno e quattro mesi di reclusione, ma con la sospensione della pena e l'immediata scarcerazione. Un finale che ha suscitato indignazione nelle zone interessate dalle imprese della banda: «Il governo depenalizza i reati - ha protestato il senatore Crosio - e lascia i cittadini in balìa di persone disposte a tutto».

SVUOTACARCERI. Dal Lecchese, teatro dell'inseguimento e dell'arresto, fa eco Flavio Nogara. «La Lega Nord l’aveva gridato a più non posso, denunciando la pericolosità del decreto “Svuotacarceri” in tutti i modi possibili: in Senato per porre l’attenzione sull’argomento che stava per essere approvato in maniera silente, la Lega aveva addirittura esposto uno striscione con scritto “Renzi sta dalla parte dei criminali”. Pd con la stampella Ncd -aggiunge - hanno votato un decreto folle: come si può pensare di risolvere il sovraffollamento delle carceri scarcerando i criminali?»

UN SOLO MODO. «Sono stati stanziati 20,3 milioni di euro - aggiunge - per risarcire i carcerati che hanno scontato la loro pena in condizioni di sovraffollamento e chi subirà una pena inferiore ai 3 anni non finirà nemmeno più in carcere. Ma come si può parlare di sicurezza se le regole sono queste? C’è solo un modo per garantire la sicurezza e risolvere il sovraffollamento delle carceri: mandare gli stranieri a scontare la pena nei loro paesi d’origine».

IMPUNITI. «Come si può chiedere alle forze dell’ordine di lavorare per difenderci dalla delinquenza quando sanno bene che i reati di quanti colti sul fatto resteranno impuniti? E peggio ancora - conclude Nogara - se ci permettiamo di difenderci in casa nostra da un tentato furto rischiamo di essere arrestati noi, e noi siamo certi che li sconteremmo tutti i giorni di carcere inflitti dal primo all’ultimo. Siamo in un paese che gira al contrario, solo con Salvini si potrebbero riscrivere le regole e ristabilire la giustizia contro la volontà di Renzi e Alfano».

Nella foto: gli attrezzi trovati sull'auto dei rom.

24 marzo 2015