Invia articolo Stampa articolo
Radio Marconi e quei preti che sull'islam non sanno cosa dicono

Lecco (Lècch) - Caro direttore, non mi prenda per una fissata se le scrivo ancora a proposito delle stranezze che ascolto da Radio Marconi. Non mi resta che l'informazione online se dalla radio della mia diocesi, a cui verso l'8 per mille, si diffondono cose che, in quanto cattolica, mi danno il voltastomaco.

Una bella serie di assurdità l'ho ascoltata l'altro giorno, a proposito di certe affermazioni di quel Piccardo, un italiano convertito all'islam (per la gioia di Radio Marconi) e presidente della Comunità islamica italiana, il quale è salito alla ribalta per aver dichiarato che i musulmani italiani sono pronti a difendere dall'Isis l'Italia intera, persino le chiese sulle quali, in verità, certi stranieri di provenienza araba vanno ad orinare, come mi è tristemente rivelato da un parroco.

Commentando le parole di Piccardo, il conduttore di Radio Marconi, Fabio Brenna, è andato in visibilio per questa dimostrazione (tutta parolaia, e come ha ricordato lei in un recente articolo, il corano autorizza a dissimulare la verità per il bene dell'islam) della bontà islamica. Al riguardo Brenna ha intervistato don Alberto Vitali, responsabile della pastorale dei migranti, il quale ha sentenziato che il vero islam non è l'islam radicale nel senso del fanatismo, ma una grande religione di pace e questo, appunto, è il significato della parola stessa di islam.

Sono sbigottita! In realtà la parola islam significa sottomissione personale e universale, quella sottomissione al dio di Maometto, frutto della Jihad da cui, semmai, deriverà la "pace tombale" del corano... Poco tempo fa dalla stessa radio ha parlato un altro di questi strepitosi responsabili di pastorale di cui si circonda l'ecumenicissimo arcivescovo cardinale Angelo Scola: un certo don Walter Magnoni che ha insistito sulla bontà dell'islam.

Ho pensato al suo editoriale, caro direttore, a quelle amorose sure che il corano dedica ai cristiani (per i pagani è anche peggio) che lei ha argutamente elencato e che, come ha precisato, sono «tratte dall'edizione ufficiale del libro di Maometto, pubblicata dall'Unione delle comunità islamiche italiane, l'Ucoi»! Mi permetta il copia-incolla, a beneficio del cardinale Scola, di Radio Marconi, di Fabio Brenna, di don Alberto Vitali e don Walter Magnoni...

«Maledica Allah i miscredenti (sura 2,89). Sono certamente miscredenti quelli che dicono: Dio è il Messia figlio di Maria (Sura 5,17). Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori dei miscredenti (Sura 8,55). Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri (Sura 47,4). Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finchè non emigrano alla causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate (Sura 4,89). Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori (ndr: poichè credenti in un Dio uno ma anche trino i cristiani vengono considerati mušrikun, cioè "associatori") ovunque li incontriate: catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso (Sura 9,5)... E così sia».
Un caro saluto.

Paola Colombo

25 febbraio 2015