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Pummarola antimafia a Lecco: Confcommercio si sveglia (tardi)

Lecco (Lècch) - Confcommercio Lecco boccia la pensata del Comune di Lecco di trasformare la pizzeria Wall Street, sequestrata 20 anni fa, in pizzeria che sforna pizze antimafia. Un'attività «pagata coi soldi pubblici», protesta Confcommercio pensando che la trovata farà più danni alla concorrenza che ai mafiosi, ma il progetto era pubblico da oltre un anno...

IL COSTO. Lo scorso giugno è stato siglato a Lecco il protocollo d’intesa dell'antimafia alla pummarola, firmatari il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il commissario Aler Luigi Mendolicchio, il prefetto di Lecco Antonia Bellomo e il sindaco Virginio Brivio. Trasformare la pizzeria del clan Coco in una pizzeria antimafia costerà 682mila euro: 400mila li scuce Regione Lombardia, il resto Fondazione Cariplo e Comune. Ora è partito il bando.

DANNEGGIATI. «Con la pubblicazione del bando siamo arrivati al dunque di questo progetto da tempo annunciato - ammette il presidente della Fipe Confcommercio Lecco, Marco Caterisano - e purtroppo non possiamo tacere la nostra contrarietà rispetto alle scelte effettuate dall’amministrazione comunale». «Inaccettabile - aggiunge - che l’apertura di una “Pizzeria della legalità”, vada a danneggiare gli operatori onesti e perfettamente legali che da anni operano sul territorio! Perché la realtà è che questa operazione tanto sbandierata rappresenta una pesante azione di concorrenza sleale».

VANTAGGI INACCETTABILI. «La nuova pizzeria - sottolinea - avrà vantaggi di partenza inaccettabili: chi la gestirà avrà un’attività pronta “chiavi in mano” pagata con i soldi pubblici, avrà costi più bassi e potrà praticare prezzi concorrenziali. In pratica sarà tutelata e protetta e non avrà rischio d’impresa. A me non sembra una cosa corretta!». Sull’utilizzo dello spazio, le idee di Confcommercio Lecco sono chiare: «Va cambiata la destinazione d’uso. Noi siamo contrari a un utilizzo commerciale della struttura».

CAUSA BUONA. Già lo scorso maggio, il consigliere comunale Giacomo Zamperini di Fdi aveva avvertito che «quando la pizzeria sarà operativa, farà inevitabilmente una concorrenza sleale a tutti i commercianti della zona: provate a pensare se una pizzeria potesse usufruire di vantaggi come un regime fiscale da sagra di paese, un nutrito gruppo di volontari a fare e servire le pizze, un comodato d'uso gratuito per l'immobile, una buonissima pubblicità derivante dalla causa buona per cui si fanno le pizze...». Adesso anche Confcommercio si fa sentire, ma i giochi sono fatti da tempo.

30 gennaio 2015