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Processo Green Hill, la Brambilla canta vittoria per le condanne

Lecco (Lècch) - Michela Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, nonchè deputato lecchese di Forza Italia, canta vittoria per la sentenza emessa dal tribunale di Brescia nei confronti di Green Hill, azienda di Montichiari che alleva cani beagle.

RISPETTATI. «La sentenza di Brescia - sostiene Brambilla - è una grande vittoria, un traguardo di straordinaria importanza. Soddisfa perché riconosce la colpevolezza di 3 imputati su 4, la sussistenza dei reati (maltrattamento ed uccisione) e quindi il principio secondo cui, anche nel contesto di massimo sfruttamento economico e per scopi asseritamente scientifici, gli animali vanno rispettati e tutelati, come prevede la legge».

STORICA. «Da questo punto di vista – prosegue l'ex ministro - la sentenza ha una portata storica e suggella degnamente una vicenda emblematica per l'opinione pubblica, non solo del nostro Paese. E' una vittoria dell'accusa, ma anche di tutti coloro che amano gli animali e di tutti i poveri cani che hanno perduto la vita o hanno vissuto una non-vita tra le mura dello stabilimento di Montichiari. Fortunatamente, grazie alla legge che ho scritto, non avremo sul nostro territorio altre Green Hill. E questa è una seconda, importante ragione di soddisfazione».

LE PENE. «Non possiamo dire altrettanto – aggiunge Brambilla - delle pene comminate. Il nostro codice penale è ancora troppo "mite" con gli autori di reati a danno degli animali. Riflettano il governo e i parlamentari che in questi giorni esaminano il decreto sulla "non punibilità per tenuità del fatto": se le norme proposte fossero state in vigore, reati come quelli commessi a Green Hill probabilmente sfuggirebbero a qualsiasi forma, anche tenue, di punizione».

Nella foto: Michela Brambilla gioca con dei cani beagle.

23 gennaio 2015