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Renzi taglia: treni più cari e Straniero strilla

Lecco (Lècch) - Ricadute sui trasporti ferroviari dei tagli del governo Renzi alla Regione Lombardia. Da febbraio previsti aumenti del 4% sui ticket ferroviari: decisione contestata dal consigliere regionale Raffaele Straniero, peraltro appartenente al Pd, partito del premier.

RITARDI. «Aumento degli abbonamenti è totalmente ingiustificabile a fronte di un servizio ferroviario totalmente fuori controllo tra continui ritardi e soppressioni e problemi con l’erogazione del bonus»: così Straniero bolla i rincari ferroviari che colpiranno soprattutto i lavoratori.

PRESA IN GIRO. «E’ una vera e propria presa in giro - afferma il consigliere piddino - per i tutti i pendolari lombardi stufi di una gestione pessima da parte di Trenord»: così Raffaele Straniero picchia i pungi sul tavolo contro la delibera regionale del 9 gennaio scorso che prevede un aumento del 4% del costo dei ticket ferroviari dal prossimo 1° febbraio.

DOPPIA BEFFA. «Da oggi – continua – giorno in cui si può rinnovare l’abbonamento per il mese successivo, si dovrà pagare di media dai due euro in più per gli abbonamenti mensili ai 20 euro in più per quelli annuali. Una doppia beffa visto che anche oggi si sono verificati gli ennesimi disastri su diverse linee ferroviarie. Senza investimenti il servizio rimarrà sempre lo stesso, insufficiente e carente».

SCORCIATOIA. «E’ vero - ammette Straniero - che le risorse sono diminuite ma la Regione aveva tutto il dovere di affrontare il problema seriamente e non scegliendo la solita scorciatoia dell’aumento tariffario. Le indicazioni sono contenute nella legge approvata due anni fa e mai messa in pratica: razionalizzazione del servizio, integrazione tariffaria e istituzione delle agenzie: con il cambio di guardia all’assessorato ai Trasporti ci attendiamo che qualcosa si muova».

Nella foto: Raffaele Straniero in treno.

23 gennaio 2015