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Metastasi a Lecco: Brivio parlerà solo “al chiuso”. Ed è polemica

Lecco (Lècch) - Virginio Brivio interverrà sui fatti di Metastasi, entrando nel merito della propria condotta, che il magistrato definì "allarmante", in quella vicenda penosa per l'intera città. Ora il sindaco di Lecco dovrebbe far chiarezza su alcune circostanze oggetto di gravi critiche: invece, secondo Lega Nord e Qui Lecco libera, ancora non sarà possibile ottenere trasparenza e confronto.

ARRESTATI. Nella giornata di venerdì Virginio Brivio avrà un incontro con la Commissione controllo e garanzia sugli avvenimenti relativi all'inchiesta Metastasi, che portò agli arresti, tra gli altri, del consigliere comunale Ernesto Palermo, eletto nella lista del Pd in Comune a Lecco, e del sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, anch'esso piddino. La Lega Nord ha chiesto che l’incontro si tenga a porte aperte o, almeno, alla presenza dei consiglieri che vogliano assistervi.

INCOERENZA. La richiesta leghista, però, pare scontrarsi scontrarsi con la linea di chiusura già dimostrata dal sindaco in questa faccenda. E l'associazione antimafia Qui Lecco libera protesta vivacemente: «Il sindaco di Lecco riferirà finalmente al Consiglio comunale, e quindi alla città, del suo coinvolgimento (ritenuto senza rilevanza penale, ndr) nei fatti di Metastasi - afferma Qll -. Purtroppo, però, quella che potrebbe sembrare una buona, e tanto attesa, notizia è in realtà l'ennesima dimostrazione di incoerenza e scarsa trasparenza».

SEGRETEZZA. «Virginio Brivio, infatti - prosegue Qui Lecco libera -, dirà la sua nelle stanze della Commissione controllo e garanzia, che pare voglia operare in segretezza. Il regolamento del Consiglio comunale (art. 22), però, non ne prevede alcuna “obbligatorietà”, salvo nel caso in cui i commissari accedano ad atti riservati. E che cosa c’è di riservato nella posizione di Brivio? Nulla: il Comune di Lecco si è costituito parte civile nel processo, avendo già a disposizione gli atti. Si tratta quindi di un banale pretesto per negare ancora una volta un’occasione di trasparenza alla città».

INFORMAZIONE. L'associazione guidata da Duccio Facchini, dunque, si appella «alla presidenza dell’avv. Martini affinché una prassi sbagliata non prevalga, garantendo a consiglieri e pubblico di avere piena e corretta informazione». E incalza: «Perché il sindaco di Lecco non accetta un confronto pubblico, trasparente e aperto sui fatti (penalmente irrilevanti ma politicamente abnormi) che lo riguardano? Caduta la scusa delle "indagini in corso" opposta in primavera-estate-autunno, qual è oggi il suo alibi?».

Link: L'autodifesa del sindaco di Lecco

12 febbraio 2015