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2 colpi in Valsassina: arrestati zingari italiani

Cremeno - Tre pluripregiudicati che "scorrazzavano" per la Valsassina sono finiti dietro le sbarre, catturati dai carabinieri della Compagnia di Lecco agli ordini del capitano Francesco Motta. Gli arrestati, soggetti ritenuti specializzati nei reati contro il patrimonio, sono accusati di due furti compiuti nella mattinata.

I DUE COLPI. Il primo colpo è stato messo a segno in un'abitazione di Maggio di proprietà di una 36enne del luogo: i ladri, approfittando della momentanea assenza della proprietaria, sono penetrati nella camera da letto facendo razzia di capi d'abbigliamento. A Barzio il secondo furto, compiuto ai danni di un furgone Fiat Doblo’ parcheggiato in via Arola. All'interno del veicolo i malviventi hanno asportato le borse lasciate sui sedili da due donne che in quel momento si trovavano al lavoro: bottino di circa 270 euro in contanti circa, oltre a documenti ed effetti personali.

ACCERCHIATI. Sulle tracce dei banditi si sono subito messi i militari della Stazione di Introbio, con la collaborazione di un equipaggio del Radiomobile di Lecco. Verso le 11,30 c'è stato il contatto con l'auto dei presunti ladri, quando una Audi A3 nera ha tentato di sfuggire al posto di controllo allestito dai militari al Colle di Balisio. Al termine di un breve inseguimento, la vettura è stata bloccata e i tre occupanti accerchiati dalle gazzelle dei carabinieri.

FURTI DI ELEMOSINE. I componenti del terzetto sono stati identificati come De Glaudi Massimiliano, 43enne, residente a Strambino (TO); Diglaudi Osvaldo, 26enne, residente a Villafalletto (CN); Jussi Nicolas, residente a Piossasco (TO). Si tratta di pluripregiudicati, i cui cognomi rivelano l'appartenenza a note famiglie di sinti, gli zingari italiani. I tre sono stati arrestati con l’accusa di furto continuato e pluriaggravato, rinchiusi in camera di sicurezza verranno processati per direttissima. I sinti sono anche sospettati di aver messo a segno altri colpi in Valsassina, compresa la serie di furti delle elemosine. La refurtiva è stata riconsegnata ai legittimi proprietari. Il brillante risultato premia il potenziamento dell'azione di contrasto al crimine attuata dalla Benemerita tramite il capillare controllo del territorio.

Nella foto: parte della refurtiva recuperata.

12 novembre 2011