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Macchè vu' cumprà, a Lecco li faranno diventare imprenditori

Lecco (Lècch) - Gli stranieri che accettano di fare lavori malpagati rifiutati dagli italiani? Storie, a Lecco la Camera di commercio li aiuta a diventare padroni, con iniziative ad hoc. Intanto in Veneto si scoprono "imprenditori" stranieri che hanno aperto la partita Iva solo per intascare i 20mila euro del prestito d'onore, e se ne sono andati coi soldi.

WORKSHOP. «Imprenditoria multietnica: L’abc… per la creazione e l’avvio dell’impresa»: questo il titolo del "workshop" organizzato dalla Camera di commercio di Lecco, in collaborazione con Punto nuova impresa e Comitato imprenditoria femminile di Lecco. L'appuntamento è per mercoledì 17 dicembre, dalle ore 9 alle 12, alla “Casa dell’Economia”, in via Tonale 30, a Lecco.

FINANZIAMENTO. «La Camera di commercio - spiegano - organizza l’incontro per fornire le informazioni preliminari necessarie, riguardanti le modalità e gli aspetti amministrativi per l’apertura dell’impresa, nonché le competenze e i servizi sulla materia». Tra gli argomenti dell'incontro, quello che dovrebbe maggiormente attirare l'attenzione degli immigrati aspiranti imprenditori: «L’attitudine imprenditoriale: quali le forme di finanziamento», relatore Giuseppe Longo, referente del Punto nuova impresa di Lecco.

SENZA FRONTIERE. In diverse località del Belpaese, peraltro, si stanziano contributi a fondo perduto per favorire l'imprenditorialità degli immigrati. E' il caso del Bando "Impresa senza frontiere" che «si rivolge a cittadini stranieri extracomunitari  residenti e/o domiciliati in uno dei Comuni della Provincia di Roma che intendono avviare un’attività imprenditoriale. Ai beneficiari saranno fornite le competenze gestionali, amministrative, finanziarie e commerciali necessarie per avviare una nuova attività, offrendo loro attività di formazione e tutoraggio, oltre ad un contributo per le spese da sostenere nella fase di avvio».

PRESTITO D'ONORE. Intanto, in tema di "imprenditorialità straniera" si registra anche il caso degli immigrati regolari che truffano l'Inps utilizzando la legge 223 del 1991 che istituisce il “prestito d’onore”, circa ventimila euro, per aprire una partita Iva e iniziare un’attività imprenditoriale nei settori della produzione di beni, fornitura di servizi, commercio: intascati i soldi, invece, gli stranieri spariscono senza aprire nessuna attività. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza in Veneto, e si vorrebbe estendere l'indagine sull'intero territorio nazionale, ma la priorità del governo è il controllo sull'evasione fiscale.

3 dicembre 2014