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Gli agricoltori incalzano i politici: "Ora lo stato di calamità naturale"

Lecco - Media locali sparano le inattendibili cifre del disastro: per Lecco e dintorni si oscilla dagli improbabili 10mila euro (il costo di una utilitaria distrutta!) ai meno irragionevoli 100mila.

SPIEGARE A ROMA. A mantenere i piedi per terra, sarà deformazione professionale, sono gli agricoltori che per tutta l'area lariana lamentano milioni di danni. E Adesso occorre spiegare a Roma che mercoledì sera, nelle province del lago, non è andato in scena il classico temporale estivo, di quelli che portano frescura e sollievo a chi si accalora nelle copiose libagioni trasteverine.

NULLA DI SIMILE. "Tutti ci hanno detto di non aver mai visto nulla di simile – protesta Fortunato Trezzi", presidente della Coldiretti di Como-Lecco. E parla a ragion veduta, perchè il maltempo ha colpito la sua azienda di Alzate. "La bufera - continua - ha distrutto mais, fieno, soia, piante ornamentali, ortaggi, piccoli frutti, serre e coperture di capannoni. Stiamo completando la stima dei danni per valutare l’attivazione delle misure per la calamità naturale". Dalla conta, che quantifica la gravità del fenomeno, deriverà la decisione. Al momento ogni previsione è azzardata ma i tempi del mesto consuntivo sono comunque molto brevi: come Franco De Poi, assessore provinciale alla Protezione civile, ha spiegato al Corriere di Lecco, le procedure prevedono che il resoconti debbano essere completati nello spazio di una settimana.

TSUNAMI. Intanto gli agricoltori tirano i politici per la giacchetta con la Coldiretti che definisce "particolarmente grave" la situazione verificatasi nella fascia prealpina fra Varese, Como e Lecco. E il fortunale di tre giorni fa viene definito "uno tsumani di grandine con chicchi grandi come noci che ha sventrato le serre, distrutto i raccolti e spezzato le piante mettendo gli agricoltori in ginocchio". Chissa se a Roma hanno idea di cosa sia uno tsunami...

Nella foto: Monticello, intervento per rimuovere un albero pericolante sulla carreggiata, il giorno seguente alla bufera.

16 luglio 2011