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Canile di Lecco addio: «Comune insensibile, ci ha solo ostacolato»

Lecco (Lècch) - Un commiato tra l'amarezza dell'addio e la soddisfazione per il bene fatto ai tanti animali abbandonati (e con successo restituiti all'affetto di una famiglia): i volontari del canile di Lecco, che presentano il bilancio conclusivo dei loro sforzi, si levano qualche sassolino dalle scarpe, accusando di «insensibilità» la giunta di Virginio Brivio.

COSTRETTI. «Siamo il gruppo di volontari che da gennaio 2014 gestisce il Canile di Lecco, quelli che fino ad oggi si sono occupati dei cani e  che hanno assistito ai trasferimenti; quelli che sono rimasti con loro anche se ormai sono pochi, anziani e malati. Vogliamo informare i cittadini che siamo purtroppo costretti ad interrompere la trattativa  relativa alla gestione dell'attuale Canile di Lecco: le condizioni che l'amministrazione comunale ci ha posto sono a nostro parere inaccettabili». Inizia così il commiato dei volontari.

PERDITA DEL RUOLO. «Potrebbero restare nella struttura - spiegano - solo pochissimi cani (dei 15 stabiliti inizialmente con una veterinaria comportamentalista e col prefetto, molti sono stati ugualmente trasferiti a causa del mancato dialogo tra le amministrazioni; e altri lo saranno a breve. Ne resterebbero solo 4 per cui il Comune di Lecco ha dato garanzia). Non ci sarebbe data la possibilità di utilizzare tutte le aree richieste, né di effettuare le migliorie necessarie alla struttura; non ci sarebbe nemmeno permesso tenere aperto al pubblico, con perdita del ruolo di servizio alla cittadinanza e luogo di sensibilizzazione». In queste condizioni, come trovare nuove famiglie per i cani ospitati?

OSPITI SILENZIOSI. «Non era questa la nostra volontà - continuano -. Non per questo ci siamo battuti. Riteniamo che portare avanti questo progetto, ormai spogliato delle sue motivazioni e forme iniziali, non sia più perseguire l'interesse e il benessere dei cani che diventerebbero unici ospiti silenziosi di un canile che non potrà nemmeno definirsi tale. Con l'aiuto fondamentale di un'educatrice abbiamo silenziosamente e dignitosamente portato avanti molte attività, tutte mirate ad aumentare il benessere psicofisico dei cani e il loro indice di adottabilità. Tutto questo  voleva essere un punto di partenza, un segno  tangibile della presenza di persone fortemente motivate a implementare la gestione della struttura, per poter traghettare i cani ancora presenti fino all' innovativo Parco canile promesso (?) dal Comune di Lecco».

5MILA FIRME. «Purtroppo così non è stato. Non è servita - denunciano i volontari - la nostra dedizione; non sono servite le 5000 firme dei cittadini. L'amministrazione comunale non si è dimostrata sensibile al problema, ostacolando fin dall'inizio qualunque tentativo di risoluzione. E' stato un anno difficile, ma è stato anche l'anno in cui Shaila, Arthur, Pepito & Pepita, Peppa & Susy, Snoopy e altri cani con problematiche relazionali hanno trovato casa, grazie al fondamentale impegno nel recupero dei soggetti difficili. E decine di cani sono usciti dal canile di Lecco non per andare in un altro canile, ma per entrare in una nuova famiglia. Questo, nell'amarezza del momento, è per noi fonte di grande soddisfazione».

ULTIMO GESTO. «Vogliamo porgere un sentito ringraziamento alle associazioni del territorio che hanno sostenuto fin da subito e con grande impegno la nostra battaglia; vogliamo ringraziare Ezio Venturini per l'impagabile ruolo di “consigliere” in tutti i sensi; e un sentito grazie va soprattutto alla cittadinanza lecchese, che ha sempre e accoratamente condiviso con noi la lotta manifestando grande sensibilità per la sorte degli animali sfortunati. Chiunque - concludono i volontari - volesse fare un ultimo gesto d'amore può recarsi nei prossimi giorni presso il canile di Lecco, al momento ancora operativo, per adottare un cane sfortunato».

26 novembre 2014