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L'ex questore di Lecco accusa: «Condanne blande ai criminali»

Lecco (Lècch) - Le bande criminali che imperversano nel Lecchese, per lo più stranieri dell'est europeo dediti ai furti in appartamento, sono «incoraggiati dalla scarsissima deterrenza della risposta giudiziaria». L'ex questore Fabrizio Bocci punta il dito contro il buonismo giudiziario e lo smantellamento delle norme sull'immigrazione, voluto dai governi Pd.

I MALI. Perchè anche nel Lecchese aumenta la pressione criminale? Un "addetto ai lavori" come Fabrizio Bocci, ex questore ed oggi responsabile sicurezza di Fi-Lecco, individua una serie di mali. «Riduzione del presidio territoriale delle forze dell'ordine, scarsissima deterrenza della risposta giudiziaria, smantellamento delle norme sull'immigrazione e disapplicazione di quelle sulla legittima difesa (baluardi voluti dal centrodestra), troppa severità nel giudicare e perseguire gli operatori di polizia: sono alcuni dei fattori che hanno condotto ad un sensibile aumento dei reati denunciati a livello nazionale. Una classifica di "demerito" nella quale Lecco occupa posizioni troppo elevate».

TENDENZA NEGATIVA. «I dati recentemente diffusi dal ministero dell'Interno – sottolinea Bocci – non fanno che confermare una tendenza negativa già riscontrata da qualche anno. Tra le cause – ricorda – ci sono la riduzione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio a seguito dei pesanti tagli imposti dalla spending review, che non hanno ancora finito di produrre i loro effetti con l'imminente soppressione di altri uffici di polizia e di stazioni dei carabinieri, e la drastica diminuzione dei fondi per straordinari e indennità varie, vitali per assicurare i servizi di prevenzione e pattugliamento, e di quelli destinati al rinnovo dei mezzi e delle dotazioni individuali».

SCARSISSIMA DETERRENZA. A questo va aggiunta la «scarsissima deterrenza» della risposta giudiziaria, «con rari provvedimenti restrittivi e condanne di esigua entità – puntualizza Bocci – anche in presenza di reiterazione e recidive. Questo non fa che incoraggiare le bande criminali, per lo più stranieri dell'est europeo ormai specializzatisi in furti d'appartamento, che hanno eletto il nostro Paese a meta preferita grazie alla certezza di una quasi assoluta impunità».

LEGGI VANIFICATE. Poi c'è il capitolo delle leggi svuotate o vanificate. L'ex questore segnala lo smantellamento operato da questo governo delle leggi sull'immigrazione approvate dal centrodestra, «con la conseguenza della quasi-impossibilità, per le forze dell'ordine, di procedere ad allontanamenti ed espulsioni dei soggetti più pericolosi», e la disapplicazione di quelle sulla legittima difesa, «riformate a suo tempo dalla maggioranza Pdl-Lega per assicurare una maggiore tutela alle vittime: si continua a perseguire e a condannare – afferma Bocci – chi reagisce entro i limiti previsti dalla legge tuttora in vigore che prevede la non punibilità in determinati casi».

POLIZIOTTI ADDITATI. Vi è infine eccessiva severità nel giudicare e perseguire gli operatori di polizia, «immediatamente additati, senza alcuna verifica, dai media e, spesso, da figure istituzionali e di governo, quali responsabili di violenze gratuite in situazioni di servizio quando, salvo rarissimi e deprecabili casi, sono essi stessi le vittime. Questo atteggiamento mina gravemente la serenità degli operatori il cui lavoro finisce per essere condizionato dalla paura di conseguenze di natura legale da parte di una magistratura talvolta politicizzata e prevenuta».

ABBANDONATI. Intanto, il governo Renzi-Alfano sta preparandosi a immobilizzare ancor di più agenti e militari. «Le nuove "regole di ingaggio e comportamento" per le forze dell'ordine che il governo di sinistra si accinge a varare - afferma Bocci - non faranno che aggravare questa situazione mortificando la professionalità dei nostri agenti che si sentiranno abbandonati a loro stessi e privi di sufficiente tutela dello Stato». «Tutte queste ragioni – conclude - sono più che sufficienti a spiegare l'inarrestabile aumento della criminalità di questi ultimi tempi: dubitiamo fortemente che la soluzione potrà venire da questo governo».

24 novembre 2014