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Lecco, la 'ndrangheta giura su Garibaldi

Calolzio (Calòls) - La "locale" di Calolziocorte della 'ndrangheta calabrese viene spiata dai Ros dei carabinieri, che filmano la cerimonia di iniziazione: gli adepti giurano su Mazzini, Garibaldi e La Marmora, artefici dell'unità d'Italia e grandi maestri della massoneria. L'indagine della Dda di Milano è culminata in 40 arresti, eseguiti anche tra Lecco e Como.

PRIMA VOLTA. «Nel nome di Garibaldi, Mazzini e La Marmora, con parole di umiltà, formo la santa società»: per la prima volta gli inquirenti sono riusciti a filmare l'atto di ingresso nella 'ndrangheta. Il fatto "storico" e alquanto significativo è accaduto in provincia di Lecco, nel territorio del comune di Calolziocorte, località di consistente immigrazione calabrese.

IN BRIANZA. La nuova inchiesta della Dda, coordinata dai pm Ilda Boccassini, Paolo Storari e Francesca Celle, è incentrata sulla ramificazione della malavita calabrese nei comuni brianzoli di Calolziocorte, Fino Mornasco e Cermenate, anche se ha portato ad una quarantina di arresti in tutta Italia. Per il Lecchese nuove preoccupazioni si aggiungono a quelle già scaturite dall'inchiesta Metastasi che, nella scorsa primavera, aveva mandato in carcere dieci persone, tra cui politici (Ernesto Palermo, consigliere eletto nella lista del Pd di Lecco e appartenente alla maggioranza del sindaco Virginio Brivio, e, con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta, il sindaco piddino di Valmadrera, Marco Rusconi).

CIANURO. Significativo il giuramento compiuto dai banditi: i nuovi adepti della 'ndragheta giurano di agire nel nome di Garibaldi, Mazzini e La Marmora, figure del Risorgimento e tra i massimi esponenti della massoneria italiana. Nel corso della cerimonia, al nuovo membro viene offerta una pastiglia di cianuro e una pistola: "rimedi" da impiegare «se nella vita commettete una trascuranza grave».

18 novembre 2014