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Caloziocorte mazziata da Renzi: Ghezzi: «Soffiati altri 250mila €»

Calolziocorte (Calòls) - La giunta piddina fa finta di nulla, ma l'opposizione insorge contro l'ultima mazzata governativa: «Il nuovo taglio dei trasferimenti al Comune di Calolziocorte - denuncia Marco Ghezzi, capogruppo leghista - dovrebbe aggirarsi attorno a 250.000 euro, dopo che lo scorso anno ne erano stati tagliati altri 245.000 per finanziare i famosi 80 euro».

MENO DELL'1%. Il nuovo sindaco di Calolziocorte, Cesare Valsecchi del Pd, non potrà che scegliere tra aumentare le tasse o  ridurre i servizi (assistenza, trasporti, sicurezza): queste, secondo Marco Ghezzi, le scelte obbligate dopo i nuovi tagli governativi. Ma, protesta il consigliere leghista, «il Partito democratico di Calolziocorte non ha nulla da dire?». E ricorda che «cittadini e aziende di Calolziocorte versano a Roma tasse (esclusi i tributi locali) per oltre 100 milioni di euro, ne ritornano molto meno dell’1%».

BALLA COLOSSALE. «L'altro giorno - ricorda Ghezzi - il premier Matteo Renzi ha annunciato 18 miliardi di riduzione delle tasse. L’ennesima colossale balla, dopo la vendita delle auto blu (finita in una ridicola farsa), la promessa mai mantenuta di trasferire sul territorio 4.5 miliardi per la manutenzione straordinaria delle scuole (si è accertato che saranno al massimo 300 milioni in due anni), l’annunciato pagamento completo entro settembre di tutti i debiti delle amministrazioni pubbliche ai fornitori (ovviamente la data non è stata minimamente rispettata) e le altre mirabolanti iniziative. Di sicuro nella manovra c’è un ulteriore indebitamento di 12 miliardi (che prima o poi qualcuno dovrà ripagare) e soprattutto il taglio delle risorse a Regioni, Comuni e Province (ma queste ultime il signor Renzi non le aveva abolite?)».

NULLA DA DIRE. «Secondo i primi calcoli - dettaglia il consigliere comunale - il taglio dei trasferimenti al Comune di Calolziocorte dovrebbe aggirarsi attorno a 250.000 euro, dopo che lo scorso anno ne erano stati tagliati altri 245.000 per finanziare i famosi 80 euro. L’amministrazione di Calolziocorte non ha nulla da dire. Contano ancora di rifarsi sui capannoni industriali e gli esercizi commerciali, aumentando di nuovo l’Imu? Quante aziende devono ancora chiudere sul territorio, perché la sinistra si decida a fare gli interessi dei calolziesi e dei lombardi?»

18 ottobre 2014