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Russo (Polstrada Lecco): «Tanti bimbi rischiano la vita in auto»

BAMBINI DA DIFENDERE. Lecco - Bimbi che viaggiano in braccio al genitore, nella parte anteriore del veicolo: è ancora diffuso questo comportamento irresponsabile che, in caso di incidente, può costare la vita del piccino. Contro simili pessime abitudini, il monito della Polizia stradale di Lecco: «A un bimbo trasportato può risultare fatale anche un urto a 15 km all'ora».

MOMENTO DI RIFLESSIONE. Nessun riferimento al tragico incidente avvenuto Domenica mattina sulla Ss36, tra Colico e Piona: solo un momento di riflessione dopo la morte di quel bambino di appena 4 anni. Così Mariella Russo, vicequestore aggiunto e dirigente della Polizia stradale di Lecco, interviene sulla sicurezza dei bambini trasportati in auto.

ABITUDINI PERICOLOSE. Dopo quella tragedia, spiega la comandante, «si impone un momento di riflessione sul corretto uso dei sistemi di ritenuta dei veicoli ma soprattutto su quelle “prassi” che, per consuetudine o per praticità, possono esporre a seri rischi l’incolumità dei passeggeri, specialmente quelli considerati “utenti deboli” come i bambini. Questi ultimi, infatti, è indubbio che siano esposti a rischi ben maggiori degli adulti a causa della loro taglia ridotta, poiché, in caso di collisione del veicolo o per manovre d’emergenza, possono essere proiettati in avanti od addirittura fuori dall’abitacolo», situazione di rischio aggravata «dalla loro scarsa resistenza muscolare e dalla delicatezza degli organi».

RISCHIO QUINTUPLICATO. Esistono specifiche precauzioni che vanno adottate. «I bambini, come impone l'articolo 172  del Codice della strada, devono sempre viaggiare con gli appositi sistemi di ritenuta, fin dal loro primo percorso in auto. L’efficacia dei seggiolini nel diminuire la probabilità di morte o di lesione grave in chi li utilizza è largamente dimostrata: paragonando, infatti, il quadro traumatologico conseguente ad incidente stradale, nei bambini che usano sistemi di ritenuta e in quelli che non li utilizzano, si è stimato che l’uso del dispositivo di sicurezza, efficiente e soprattutto correttamente allacciato, riduce del 69% la probabilità di un decesso se il bambino è implicato in incidente con morti. È stato stimato, inoltre, che il rischio di morte per i bambini incorsi in incidenti mentre sono in viaggio senza sistemi di ritenuta è ben cinque volte maggiore rispetto ai bimbi che invece li utilizzano».

TENUTI IN BRACCIO. Nondimeno, i comportamenti irresponsabili persistono: «Non è infrequente notare, nonostante vari moniti diffusi nel tempo, che sia esperienza abbastanza comune di tutti vedere ancora oggi bambini trasportati in braccio da un genitore nella parte anteriore del veicolo. Tra i dati vale la pena ricordare che in caso di impatto a 56 chilometri all’ora, un bambino di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 chilogrammi: è impossibile trattenerlo con le braccia! Dovrebbe, quindi, essere sentimento comune ritenere che il corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta, per adulti e bambini, debba essere rispettato non tanto perché previsto dalla Legge, quanto perché il soggetto ritiene di fare i propri interessi e quelli dei propri cari».

SOTTO IL METRO E 50. La normativa, d'altro canto, è particolarmente dettagliata e non lascia spazio a interpretazioni personali: «Il Codice della strada prevede - ricorda la comandante - che i bambini di statura inferiore ad 1,50 mt. devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso e di tipo omologato. Peraltro si ricorda è un preciso obbligo del conducente del veicolo di assicurarsi della persistente efficienza dei dispositivi in argomento. Si rammenta, ancora, che i bambini non possono essere trasportati utilizzando un seggiolino di sicurezza rivolto all’indietro su un sedile passeggeri protetto da airbag frontale, salvo che questo sia stato disattivato».

LE SANZIONI. Per i trasgressori, le sanzioni sono significative: «Il comma 10 del citato art. 172 Cds - prosegue - stabilisce, per l’omesso utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 € a 323 € oltre alla decurtazione di 5 punti sulla patente. Si incorre inoltre nella sospensione della patente di guida, da quindici giorni a due mesi, nel caso in cui il conducente abbia commesso, in un periodo di due anni, una delle violazioni di cui al citato comma per almeno due volte».

MORIRE A 15 KM/H. «In ogni caso - conclude Mariella Russo -, volendo per un attimo prescindere da obblighi normativi, è bene tenere in considerazione che per un bambino in auto non allacciato al seggiolino o con le cinture, anche un urto a 15 chilometri all’ora può essere fatale. Tutelare il bambino ovunque vuol dire farlo anche in auto e se i bimbi, com’è ovvio, si sentono sicuri in casa tra le braccia di mamma... è giusto ed è un loro diritto essere correttamente educati a sentirsi sicuri in auto tra le cinture del seggiolino o dell’adattatore».

Nella foto: la dirigente della Polstrada di Lecco Mariella Russo.

16 ottobre 2014