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Ballabio, profughi e politica dello struzzo

Ballabio (Balàbi) - A Ballabio sono stati destinati profughi dalla Nigeria, paese di Ebola. E dalla lista civica Ballabio Nostra parte una accusa a Luigi Pontiggia: «Dal sindaco politica dello struzzo, anche dopo l'allarme lanciato dagli agenti della Questura di Lecco sui potenziali rischi per i cittadini causati dall'arrivo degli stranieri».

ASSENTE. «Abbiamo atteso a lungo, e invano - afferma Alessandra Consonni, capogruppo di Ballabio Nostra, che il sindaco di Ballabio, anche stimolato da una nostra interrogazione, prendesse posizione e assumesse decisioni opportune sull'arrivo di sedicenti profughi nigeriani a Ballabio, "paracadutati" in paese dalla Prefettura di Lecco. Ora, di fronte all'assenza del primo cittadino, non possiamo che stigmatizzare, il suo "non comportamento", dopo che lui stesso ha ammesso in consiglio comunale di non aver ricevuto alcuna garanzia di carattere giudiziario e sanitario sugli stranieri che ospitiamo in paese».

LE CIRCOSTANZE. «Per inquadrare la questione, occorre ricordare una serie di circostanze, che avrebbero dovuto motivare un intervento da parte di un sindaco attento alla sicurezza dei propri cittadini: 1) Gli stranieri in questione provengono dalla Nigeria, paese, sino a pochi giorni fa, nel pieno del contagio di Ebola, dove il terribile virus ha fatto 8 morti. 2) L'arrivo di profughi in Questura ha scatenato una "insurrezione" dei poliziotti, con 6 sigle sindacali di Polizia (dalla sinistra alla destra) che hanno sottoscritto un documento in cui si afferma: «Chi li ha accolti non conosce le condizioni fisiche e non serve un luminare per capire che diverse patologie hanno lunghi periodi di incubazione». 3) Si è verificata l'assurda circostanza per cui noi abbiamo importato nigeriani nel nostro paese, mentre il nostro ministero degli Esteri invitava i cittadini ad evitare viaggi in Nigeria e nelle altre nazioni colpite da Ebola. 4) Ai nigeriani ospitati a Ballabio è stata consentita la libera circolazione in paese e qualsiasi genere di contatto con la popolazione, senza che il sindaco si fosse premurato di richiedere le suddette garanzie sanitarie». Possibile che, di fronte a tutto ciò, il sindaco non abbia sentito la necessità di ricevere informazioni rassicuranti e, quindi, di poter rassicurare i cittadini?

RICCHI E POVERI. Secondo Consonni, occorrerebbe, inoltre, discutere sull'opportunità di definire profughi gli stranieri ospitati a Ballabio. «Dalla stampa si apprende che la Nigeria è un Paese dove i cristiani costituiscono circa la metà della popolazione e che vanta un Pil di 510 miliardi di dollari (fonte Sole 24ore), dove megalopoli come Lagos pullulano di grattacieli, centri commerciali e grand hotel, dove la Porsche apre showroom, e dove per le strade trafficatissime spuntano i cartelloni pubblicitari dello champagne Moët & Chandon: ha senso che i ballabiesi si fanno prioritariamente carico dei nigeriani poveri, sollevando da questa incombenza i nigeriani ricchi e quel governo?».

24 ottobre 2014