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Centri commerciali: arriva il referendum

Lecco (Lècch) - Passata in Consiglio regionale con voto quasi unanime la proposta referendaria, relatore Angelo Ciocca della Lega Nord, per mettere un freno alle aperture domenicali e festive di ipermercati e centri commerciali. La grande distribuzione viene accusata di aver cancellato le piccole attività commerciali, togliendo vita ai centri urbani.

UNANIMITA'. Nel dicembre del 2011 il governo Monti ha tolto a Regioni e Comuni la facoltà di impedire le aperture selvagge dei centri commerciali nelle domeniche e festività. Nella seduta di ieri il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato quasi all'unanimità (61 voti favorevoli e 4 contrari) la proposta di referendum abrogativo della legge che preclude la facoltà di porre dei paletti alla grande distribuzione.

COL VENETO. Il voto favorevole della Lombardia segue quello del Veneto e, con l'adesione di altre 3 regioni, consentirà di far partire la consultazione referendaria. All'iniziativa, guidata dalla maggioranza regionale, si sono associati i gruppi di minoranza, Partito democratico e del Movimento 5 stelle; contrari Patto Civico, il gruppo che fa riferimento proprio a Mario Monti.

VALORI ETICI. Lo spirito della presa di posizione è spiegato dalla consigliera Daniela Maroni della lista Maroni presidente: «Le  liberalizzazioni - afferma - hanno avuto effetti negativi sul piccolo commercio e al tempo stesso finito per cancellare dei valori etici fondamentali come il rispetto delle feste e del giorno di riposo dei lavoratori». Per l'opposizione, Stefano Buffagni, consigliere regionale grillino, ricorda che il Movimento 5 stelle intende «ridare vita ai piccoli centri delle città, supportando le piccole attività commerciali, il più delle volte a conduzione familiare. Questo significa fermare la deriva delle aperture indiscriminate che premiamo le grandi strutture e distruggono i piccoli».

24 settembre 2014