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Profughi “lecchesi”: proteste a Ballabio

Ballabio (Balàbi) - La Prefettura di Lecco distribuisce profughi sul territorio, ma dalla Valsassina si alzano voci di malcontento. Il gruppo consiliare Ballabio Nostra protesta per la scarsa informazione sull'assegnazione degli stranieri e presenta un'interrogazione al sindaco Luigi Pontiggia.

FATTO COMPIUTO. I consiglieri comunali Alessandra Consonni, Barbara Crimella e Antonio Locatelli, per il gruppo consiliare "Ballabio Nostra", intervengono con un'interrogazione al sindaco Luigi Pontiggia in merito alla dislocazione sul territorio comunale di un gruppo di presunti profughi stranieri. «Vogliamo capire - afferma Alessandra Consonni, capogruppo di Ballabio Nostra - se l'arrivo di cosiddetti profughi nel nostro territorio comunale, organizzato dalla prefettura di Lecco su mandato del governo romano, sia stato pianificato con il consenso del sindaco, deputato a decidere su questioni che riguardano la vita della nostra collettività, oppure se il primo cittadino si sia trovato di fronte al fatto compiuto».

MANCANZA D'INFORMAZIONE. «Sarebbe curioso - continua - che l'accoglienza di persone che lamentano deficit di democrazia nei loro Paesi di provenienza fosse avvenuta senza prendere in considerazione quell'autorità elettiva, il sindaco, che incarna la massima figura della volontà democraticamente espressa dai cittadini. Rileviamo, comunque, una totale mancanza di informazione da parte della Prefettura circa la condizione degli immigrati paracadutati nei comuni lecchesi: non sappiamo neppure se a costoro lo status di profugo sia stato in qualche modo riconosciuto e, in assenza di informazioni ufficiali al riguardo, per noi si tratta ancora di presunti profughi».

PALATI DIFFICILI. «Ricordiamo - conclude la capogruppo di Ballabio Nostra - che mentre sedicenti profughi accolti in altre località del Belpaese hanno rifiutato con sdegno gli spaghetti delle mense scolastiche, addirittura organizzando scioperi della fame, nel terzo mondo - conclude Consonni - autentici disperati muoiono di fame e malattie e potrebbero essere salvati con una minima parte dei soldi spesi qui da noi a favore di certi palati difficili». Di seguito, l'interrogazione al sindaco Pontiggia.

Interrogazione al sig. sindaco per sapere, premesso:
 
che un certo numero di presunti profughi sarebbe stato dislocato dalla Prefettura di Lecco anche nel nostro comune; che dette persone sarebbero ospitate all'interno di una struttura privata, in seguito ad apposito bando indetto dalla Prefettura; che da dichiarazioni rilasciate da funzionari della Prefettura, i suddetti stranieri sarebbero stati sottoposti a controlli di tipo sanitario; che le persone in questione godrebbero di piena libertà di movimento nel nostro territorio non essendo sottoposte ad alcun genere di restrizione o controllo;
 
ciò premesso, si chiede di sapere: se al sindaco sia stata data informazione ufficiale circa il numero, la provenienza, lo status eventualmente accertato di detti stranieri; se la Prefettura abbia concordato con il sindaco l'assegnazione dei cosiddetti profughi al nostro comune; se al sindaco sia stato dato modo di esprimere eventuale parere sull'opportunità di dislocare queste persone sul nostro territorio comunale;se il sindaco abbia verificato o intenda verificare le certificazioni di tipo sanitario e giuridico relative ai suddetti stranieri; se, vista la situazione di incertezza sulle persone giunte in paese, stante la mancanza di informazioni fornite ai cittadini, il sindaco non intenda finalmente dare spiegazioni al paese circa i nuovi ingressi di stranieri e, nel caso, adottare, anche con l'opportuno impiego degli agenti di polizia locale, misure di vigilanza e controllo per rassicurare la nostra comunità. Gruppo consiliare "Ballabio Nostra".

 
30 agosto 2014