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Inchiesta Metastasi, così Brivio bacchettò Rusconi davanti ai pm

Lecco (Lècch) - Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, prese le distanze da Marco Rusconi, dichiarandosi "basito" per le scelte del sindaco di Valmadrera e compagno di partito (Pd), arrestato ad aprile assieme ad altri 9, tra cui il fratello del boss Franco Coco Trovato. Fa discutere il verbale della deposizione davanti ai pm antimafia di Milano, che Qui Lecco libera pubblica sul proprio sito.

LA CONCESSIONE. Quando scoppiò lo scandalo Metastasi, la presunta mazzetta al sindaco di Valmadrera per la concessione del lido di Parè ad altrettanto presunti prestanome del clan Trovato, l'ex onorevole piddino Antonio Rusconi si affrettò a ridimensionare il caso, dichiarando che «la vicenda riguarda una assegnazione che il Comune non aveva concesso». Niente concessione, dunque, nessuna tangente. Brivio, interrogato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, tuttavia, ha evidenziato come il Comune di Valmadrera avesse già dato il proprio via libera prima ancora di rilasciare la concessione, dissociandosi con parole di sdegno da questa decisione.

DEL TUTTO BASITO. «I miei contatti con Rusconi (Marco, sindaco di Valmadrera, ndr) - afferma infatti il sindaco di Lecco - erano finalizzati a trovare una soluzione nel senso di una transazione economica tra il Comune e la società Lido di Parè, al fine di evitare ripercussioni ancora più negative sull'amministrazione comunale dopo che la stessa aveva autorizzato o comunque tollerato l'inizio dei lavori sull'area prima del rilascio della concessione, cosa che mi aveva lasciato del tutto basito». Basito, cioè attonito, come stordito da un fatto inspiegabile e inammissibile: così Virginio Brivio definisce la scelta del sindaco valmadrerese, giudizio che deve aver influito non poco sull'opinione degli inquirenti.

FORSE SBAGLIANDO. Emerge, dunque, dalle carte dell'inchiesta Metastasi il "risvolto umano" del rapporto tra Rusconi e un Brivio finito lui stesso nella vicenda, senza rilievo penale ma dovendo subire pesanti giudizi da parte degli inquirenti che hanno definito "allarmante" la sua condotta: censura riguardante i tentativi di mediazione che, davanti ai pm, il sindaco ammette di aver compiuto «forse sbagliando» per «aiutare Rusconi a uscire dalla condizione in cui si era messo». Circostanze che pesano sulle ambizioni politiche del sindaco di Lecco, mentre Qui Lecco libera segna con la penna rossa i “non ricordo” pronunciati davanti ai pm e pubblicati coi verbali nel sito dell'associazione lecchese antimafia.

Link: Verbale della testimonianza di Brivio.

Nella foto: Rusconi da sindaco.

20 settembre 2014