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Un “van de sfroos” beccato dalla Gdf

Lecco (Lècch) - Un "van de sfros" (vanno di frodo, il nome dialettale lombardo dei contrabbandieri reso celebre dal noto cantante laghée) è stato beccato a 2300 metri con un giaccone imbottito di stecche di sigarette. Un episodio che riporta in auge attività illegali, ma poco redditizie e quasi "romantiche", che si credevano abbandonate.

GIACCONE RIGONFIO. Lo hanno sorpreso poco distante dal passo del Foscagno, un valico delle Alpi Retiche occidentali che collega la valle di Livigno con la Valdidentro e la Valtellina. I militari della Guardia di finanza, in perlustrazione nella impervia zona alpina, a 2991 metri di quota, si sono insospettiti nello scorgere una sagoma che procedeva piuttosto goffamente, impedita nei movimenti dall'eccessivo rigonfiamento del giaccone che indossava.

DODICI STECCHE. All'inevitabile controllo, ecco la sorpresa: i finanzieri si sono trovati alla prese con un contrabbandiere di altri tempi. Addosso all'uomo, nè valuta, nè droga, nè gioielli: solo 12 stecche di sigarette estere, acquistate nella zona extradoganale con la probabile intenzione di rivenderle e lucrarci la differenza.

MONDO SCOMPARSO. Il "van de sfroos" in questione è un bergamasco già schedato come contrabbandiere, tra gli ultimissimi rappresentanti di un mondo ormai scomparso. Persino il colonnello Salvatore Paladini, comandante provinciale della Guardia di finanza di Sondrio, sembra tradire un po' di nostalgia descrivendo il personaggio e quel suo giaccone imbottito di sigarette: «Un tentativo di occultamento - commenta il comandante - eseguito con modalità al giorno d'oggi inconsuete, che non può fare a meno di riportare alla memoria i metodi utilizzati un tempo dagli "spalloni" e le "bricolle" del contrabbando storico, trasportate a spalla lungo gli impervi sentieri di montagna».

Nella foto: le stecche e il giaccone sequestrati dalla Gdf.

15 settembre 2014