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Lecco celebra un secessionista: Bobby Sands avrà una piazza

Lecco (Lècch) - Una via o una piazza di Lecco ricorderanno Bobby Sands, volontario dei Provisional dell'Ira (ala dura dell'esercito clandestino irlandese) morto in carcere dopo 66 giorni di sciopero della fame. La mozione, presentata da Lega nord e Fratelli d'Italia a 60 anni dalla nascita del secessionista irlandese, è stata approvata da 21 consiglieri su 25.

LIMPIDA FIGURA. Il ricordo di un militante morto per la libertà della propria terra ha messo tutti d'accordo, soprattutto ha dato modo alla maggioranza (non si sa quanto convinta) di sentirsi sdebitata a buon mercato nei confronti dell'opposizione, apparsa indulgente in occasione dell'approvazione del Pgt. Di fronte alla limpida figura di Bobby Sands, conviene calare il velo pietoso sulle piccinerie della politica parolaia, e volgere il pensiero a chi ha sacrificato la giovane vita per un ideale, lontano da palazzi e intrallazzi.

VIOLENZE SUBITE. Bobby Sands nasce  il 9 marzo 1954, in un quartiere cattolico di Belfast, nella Irlanda del nord sottomessa alla corona inglese. Assiste con dolore alle discriminazioni e alle violenze subite dal suo popolo per mano dei protestanti e decide, a soli 18 anni, di arruolarsi nei Provisional dell'Ira.

66 GIORNI SENZA CIBO. Sospettato di aver preso parte a sparatorie e attentati, viene arrestato per detenzione di armi e condannato a 14 anni di carcere. In prigione condivide le torture e le umiliazioni riservate ai combattenti indipendentisti e, con alcuni di loro (moriranno in una decina) inizia uno sciopero della fame ad oltranza per vedere riconosciuto ai detenuti dell'Ira lo status morale di prigionieri di guerra. Dopo 66 giorni di terribili sofferenze, che hanno lasciato col fiato sospeso l'opinione pubblica mondiale, il 5 maggio 1981 Bobby Sands muore, incarnando il mito per tutti i popoli che anelano alla libertà.

LA VIA DELL'ONORE. «Un'immagine virtuosa e un simbolo per tutti coloro che combattono lotte di indipendenza per il proprio popolo», è il commento del leghista Giulio De Capitani. «Ricordo da ragazzino - racconta Giacomo Zamperini - la commozione nel leggere della sua storia, ricordo l'emozione che provai pregando sulla sua tomba a Belfast... Adesso anche i giovani lecchesi, leggendo il suo nome su di una targa, potranno riscoprire la via dell'onore, l'ardore di ciò che significa morire per un ideale».

22 luglio 2014