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Turismo a Lecco: tante parole (e noia del bimbo che tira il nastro)

Lecco (Lècch) - Eloquente istantanea scattata in occasione del trasloco dell’Ufficio informazione e accoglienza turistica di Lecco (Iat) a palazzo delle Paure: tutti i politici presenti, e persino il prevosto, intervengono per dire la loro sul turismo lecchese, schiantando di noia un incolpevole bambino chiamato a reggere il nastro.

SEMPLICE TRASLOCO. L'ufficio turistico di Lecco cambia sede, un semplice trasloco che i politici colgono al balzo per garantirsi l'ennesima passerella. Parlano tutti, dall'ex presidente della Provincia ora approdato in Regione Lombardia, Daniele Nava, al suo facente funzioni, Stefano Simonetti, all'assessore al Turismo Francesca Colombo, sino (e poteva mancare?) al sindaco Virginio Brivio. Anche il prevosto monsignor Franco Cecchin, che pure una funzione ce l'avrebbe dovendo benedire i locali, non si nega un giro di microfono in piazza.

TAGLIO RITUALE. Un diluvio di parole che sembra lasciare interdetto il bambino incaricato di reggere il nastro tricolore davanti all'ingresso, sino al taglio rituale. Per la cronaca, Simonetti e Francesca Colombo si dicono molto soddisfatti, mentre Brivio garantisce di essere molto felice, riferendosi a «questa collaborazione che vede Comune e Provincia fianco a fianco per il bene della città di Lecco e per una maggior fruizione dei suoi servizi turistici per i visitatori, anche e soprattutto in occasione dell’importante appuntamento che sarà Expo 2015 per tutta la Lombardia e per la nostra città, costituendo, di fatto, un primo tassello concreto per una migliore accoglienza turistica». Eccetera, eccetera.

Nella foto-galleria: immagini dell'evento.

13 luglio 2014