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Gay, c'è poco da stare allegri: tra loro l'Aids dilaga. E per gli etero...

Lecco (Lècch) - Mentre a Lecco il Comune istituisce elenchi municipali per le coppie gay, l'Organizzazione mondiale della sanità lancia l'allarme: la peste del duemila dilaga tra gli omosessuali. Ma a far paura non è solo l'Aids: si abbassa il livello morale nella popolazione e si diffondono gravi malattie sessuali come la sifilide, che si credeva debellata.

ESPLOSIONE DI CONTAGI. L'Oms, che a metà degli anni '80 depennò l'omosessualità dall'elenco delle malattie psichiche, ora lancia un allarme sulla pericolosità dei rapporti carnali tra soggetti dello stesso sesso. Gottfried Hirnschall, responsabile del dipartimento Hiv dell'Organizzazione mondiale della sanità, parla di una "esplosione" di contagi tra gli omosex, i quali hanno un rischio di contrarre la peste del duemila 19 volte più alto rispetto agli eterosessuali.

ANTIRETROVIRALI. Considerato che il profilattico non impedisce pienamente la trasmissione dell'Hiv, l'Oms esorta chi si espone alla pratica omosessuale ad assumere costantemente farmaci antiretrovirali quale forma di prevenzione. Ma, secondo gli scienziati dell'Organizzazione mondiale della sanità, neppure il trattamento farmacologico quotidiano, per quanto associato al profilattico, mette al sicuro dal letale contagio, riducendone però l'incidenza di circa il 25%.

TORNA LA SIFILIDE. Secondo i ricercatori, l'abbassamento generalizzato del livello morale sta mettendo a rischio anche la popolazione eterosessuale. In uno studio durato 25 anni, condotto all'Istituto San Gallicano di Roma, si evidenzia il trend di ricomparsa e crescita di devastanti malattie a trasmissione sessuale, come la sifilide: l'ultimo dato parla di ben 15mila contagi su tutto il territorio nazionale. Da notare che la ricerca ha dimostrato come la sifilide predisponga all'Aids, aumentando di oltre 7 volte il rischio di infezione del virus Hiv.

STRAGE DI ADOLESCENTI. Ultima cattiva notizia sul fronte dell'Aids. Sono svanite le speranza di guarigione dalla peste del duemila collegate alla vicenda di "Mississippi baby", la neonata affetta da Hiv che gli scienziati pensavano di aver guarito attraverso un trattamento precoce. A quattro anni di età, la piccola ha rivelato il contagio. Nel rapporto 2012 dell’Organizzazione mondiale della sanità “Health for the world’s adolescents”, l'Aids risulta essere la prima causa di mortalità tra gli adolescenti, insieme agli incidenti stradali (vittime, 1 milioni e 300mila ragazzi sotto i 19 anni).

Nella foto-galleria: immagini di campagne anti-Aids.

12 luglio 2014