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Brambilla: «Dal Pd barbarie nella caccia»

Lecco (Lècch) - Michela Brambilla, deputato lecchese di Forza Italia, all'attacco del Pd e del governo Renzi che difendono l'uso di richiami vivi per la caccia. Gli animali, accusa, a differenza dei cacciatori non votano.

EMENDAMENTI RESPINTI. «Una pagina nera, una scelta ripugnante soprattutto dal punto di vista etico, di cui portano la responsabilità in prima linea il governo e il Pd, partito di maggioranza relativa». Così l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Dipartimento per il sociale e la solidarietà di Forza Italia, definisce la votazione con cui la Camera – seguendo l'indicazione del governo, con i suffragi di Pd, Lega e Fratelli d'Italia - ha respinto gli emendamenti, uno cofirmato dalla stessa Brambilla, che avrebbero finalmente vietato l'utilizzo dei richiami vivi per la caccia e senza dubbio cancellato la procedura d'infrazione aperta contro il nostro Paese dalla Commissione europea.

PRATICA BARBARA. «Per chi ama l'ambiente e gli animali – sottolinea l'on. Brambilla - è già impossibile tollerare che a 700 mila doppiette sia consentito, ogni anno, disporre del patrimonio faunistico, che è di tutti, tra l'altro invadendo, senza timore di incorrere in alcuna sanzione, i fondi altrui. Ma con questa votazione si è superato ogni limite, autorizzando la prosecuzione di una pratica barbara: catturare piccoli uccelli migratori, tarpare loro le ali, accecarli o tenerli al buio in microscopiche gabbie e magari riempirli di ormoni, perché in una "falsa primavera", quando farà comodo ai cacciatori appostati, richiamino col loro canto fuori stagione i propri simili, che saranno impallinati».

NUOVO CORSO DI RENZI. «Al governo, al Pd, a quanti hanno votato contro i nostri emendamenti – prosegue l'ex ministro – va bene così. Anche con la certezza (non c'è neppure il dubbio) di vedere avanzare una procedura d'infrazione che, se non si cambierà strada, costerà cara all'Italia, cioè a tutti noi. Si vergognino. Così vogliono "cambiare verso" al Paese? A me pare che, quando si tratta di caccia, la musica sia sempre la stessa: paghi la tassa e hai licenza di uccidere o – come nel caso dei richiami vivi – di torturare ed uccidere. Gli animali, a differenza dei cacciatori, non votano. Quindi meglio compiacere la lobby delle doppiette. Complimenti al premier Renzi: il suo nuovo corso, tanto sbandierato, si riduce, come sempre, ad una montagna di chiacchiere».

12 giugno 2014