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Azzardo a Lecco, quel regolamento aggirato e le beghe da dimenticare

Lecco (Lècch) - Caro Direttore, evviva è diventata anche per il consigliere Venturini una notizia quella della sponsorizzazione del Casinò di Campione alla Mostra di Picasso, tutt'ora in corso.

Credo però che vadano fatti alcuni distinguo per evitare che sembrino, rimangano o diventino beghe di coalizione. Basta vedere la reazione scomposta dei rappresentanti di Appello per Lecco, evidentemente toccati sul vivo e con la coda di paglia (chi di spada ferisce di spada perisce). Io credo che sebbene sia – come detto - una mera bega di coalizione questo non vieti, per nulla, di dire che la critica è giusta. Passi che finalmente c'è un po’ di cultura a Lecco - di qualsiasi livello personalmente la identifichiamo (perché si può dir tutto, ma non che questa non sia una delle poche possibilità che la città offre).

Però si può dire che è un peccato che a pagarla sia in parte il gioco d’azzardo, cioè lo Stato che lucra sulle dipendenze-patologie dei suoi cittadini?  Si può dire che però è un peccato che questa sponsorizzazione sia giustificata da Appello per Lecco con puerili scuse, dopo le loro parole di contrarietà al gioco d'azzardo? (parole perché nei fatti hanno pure votato un regolamento comunale a favore dell'ampliamento). Si può dire però che non è vero, poi, che questa sponsorizzazione ha permesso di non far sborsare soldi al Comune? Non è vero perché c'è una Delibera di Giunta – la nr 201 del 16.12.2013 - che dice il contrario. E poi perché piuttosto non far pagare un importo quasi simbolico al visitatore, in fondo è o no Picasso?

Ma il consigliere Venturini evidenzia un ulteriore problema non secondario. Quello che se c'è un Regolamento che vieta sponsorizzazioni del gioco d'azzardo non è che lo aggira facendo fatturare al Gallerista (ammesso che sia così).... Per essere però propositivi: miglioriamolo questo Regolamento. 1) Il Comune non dà Patrocinio, locali ect. ad iniziative con questi e questi altri sponsor. 2) Le voci di Bilancio di un'iniziativa pubblico-privata devono essere di accesso pubblico (ove possibile prima dell'iniziativa e di facile reperimento). 3) Deve essere reso pubblico, in tempi chiari e certi - al termine di un'iniziativa patrocinata/sostenuta dal Comune il Bilancio definitivo.

E se c'è stato un utile - parte o tutto di questo - stabilito precedentemente in maniera chiara deve essere restituito al Comune che ha contribuito economicamente. Mi spiego, se un Festival alla Piccola riceve un contributo di 4000 euro dal Comune e migliaia di euro di utile, ecco quei 4000 li deve restituire al Comune. Ma questo è un altro discorso, più ampio ma prima o poi da fare. Magari appena finita la mostra di Picasso (da vedere) e prima della prossima misera bega di coalizione (da dimenticare).

Paolo Trezzi

3 maggio 2014