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«Legalitour di Lecco: retorica antimafia»

Lecco (Lècch) - Con il Legalitour di Lecco è andata in scena la vuota retorica dell'antimafia: pollice verso da Paolo Trezzi, figura impegnata nel sociale lecchese e padre di tre ragazzi dell'Ics3, le scuole che hanno partecipato alla sfilata di scolari organizzata a Lecco sabato scorso per dire no alla criminalità.

CONTIGUITA' COL POTERE. «Il filo rosso di ogni discorso - rileva Trezzi commentando gli interventi durante il Legalitour - era “per diventare cittadini democratici bisogna conoscere”. Ebbene che cosa si vedeva, invece, sul palco degli oratori? Nel cortile della scuola elementare di Acquate? La retorica dell'antimafia. In piena contiguità con il potere».

LEGALITA' STERILE. «E' andata in scena, infatti - continua Trezzi -, la retorica del bene. La passerella del potere. La legalità sterile. A singhiozzo». E ancora: «Il dirigente Cazzaniga che confondeva metodo con valore e retorica con denuncia. Retoricamente infatti diceva: “Perché la istituzioni non devono nemmeno essere toccate dall'ombra della mafia”. Punto e a capo. E ora passiamo ai ringraziamenti a Comune e istituzioni».

CONSIGLIERE ARRESTATO. E Trezzi si scandalizza, perchè «su quel palco, come se nulla fosse, faceva passerella davanti a genitori, bimbi e ragazzi il vicesindaco di Lecco Vittorio Campione», in rappresentanza di un municipio toccato dall'inchiesta Metastasi, che ha portato in carcere il consigliere di maggioranza Ernesto Palermo, eletto nelle liste Pd, lo stesso partito di Campione e del sindaco Virginio Brivio.

ALZATA DI SPALLE. Per non parlare dell'atteggiamento da «alzata di spalle», riguardo al dipendente della Prefettura che, stando alle intercettazioni dell'inchiesta Metastasi, avrebbe tenuto informato illegalmente il consigliere comunale arrestato per mafia. Si è sorvolato, lasciando posto alla «retorica stucchevole». Per quei ragazzi fatti sfilare, rileva Trezzi, tutto ciò «non suona come una presa in giro?».

21 maggio 2014