Invia articolo Stampa articolo
Attacco al prefetto di Lecco: Simonetti “strapazza” Bellomo

Lecco (Lècch) - Provincia di Lecco contro prefettura, o meglio il vicepresidente Stefano Simonetti all'attacco del prefetto Antonia Bellomo. Durante la presentazione dei candidati leghisti, Simonetti ha polemizzato sulla "predica" del prefetto ai lecchesi in materia di solidarietà.

SASSOLINO DALLA SCARPA. «Caro prefetto, ti lamenti soltanto quando i "cattivoni" lecchesi non accolgono a braccia aperte gli immigrati» ha detto Simonetti, mercoledì sera nella sala del Nh Hotel, davanti a un folto pubblico venuto a conoscere i candidati del Carroccio per politiche e amministrative del 25 maggio. Il vicepresidente della Provincia, a fine mandato, si è tolto il sassolino dalla scarpa per tutte le volte che si è trovato da solo ad "aggiustare" le emergenze lecchesi, causate dai tagli governativi.

IL DUE DI PICCHE. Secondo Simonetti, la Bellomo, che non avrebbe fatto sentire a Roma la voce sofferta del territorio, ora si preoccupa di rappresentare ai lecchesi le istanze dei "sedicenti profughi". Anche per questo, ha esortato il vicepresidente rivolgendosi ai candidati sindaci, quando occorre «bisogna dare il due di picche al prefetto».

PIAZZATI IN 109. Sui profughi spediti dal governo nel Lecchese, è intervenuto anche il commissario provinciale Giulio De Capitani, contestando l'operato della Prefettura. «Ormai - ha detto - ne hanno piazzati in tutto 109, che ci costano 30 euro al giorno e a cui vengono garantiti vitto e alloggio, ricariche telefoniche e i danari per le piccole spese quotidiane. Da notare, che 26 sono spariti e non si sa dove siano andati». Di tutto ciò devono farsi carico i lecchesi mentre, ha ricordato il consigliere regionale Antonello Formenti, «ogni anno Roma ci rapina 60 miliardi».

Nella foto: Antonia Bellomo durante una riunione in Prefettura.

15 maggio 2014