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«I 18mln per lo sport soffiati dallo Stato»

Lecco (Lècch) - «Dove sono finiti i nostri 18mln di euro da destinare allo sport?». Antonio Rossi se lo chiede con amarezza. L'assessore regionale lecchese, e pluricampione olimpico, denuncia l'ennesimo scippo subito dai contribuenti lombardi in una lettera aperta che, di seguito, pubblichiamo.

Dove sono finiti i nostri 18mln di euro da destinare allo sport? Da 23 sono stati dapprima ridotti a 18 poi, in modo illegittimo, sono stati utilizzati direttamente per finanziare un bando che non stava in piedi né per forma, né per sostanza e che, come era ovvio, è finito male. Risultato, ci sono oltre 10.000 associazioni prese in giro e 18mln di euro che di fatto spettano alle regioni per investimenti in ambito sportivo e che giacciono da qualche parte, a Roma, in attesa che qualcuno decida cosa farne.

Questa, in estrema sintesi, è la vicenda che ha interessato i finanziamenti da destinare allo sport, cominciata sotto Monti, proseguita con Letta e giunta ora a scottare le mani di Renzi e del confermato Delrio a sottosegretario con delega allo sport. Dopo vent’anni di immobilismo erano state finalmente stanziate risorse per lo Sport, ma il rischio di vederle svanire è reale e fondato.

Il bando per gli impianti sportivi, indetto dalla Presidenza del Consiglio del Governo Monti, era come una bomba a orologeria la cui deflagrazione era stata chiaramente annunciata, anche se il momento dello scoppio non lo si conosceva con esattezza. Non voglio scendere nel merito di chi debba accollarsi la sua paternità, anche se la materia mi interessa molto come cittadino prima ancora che come rappresentante dello sport lombardo, però ci tengo a sottolineare che, insieme agli altri membri della Commissione Sport delle regioni e ai nostri tecnici, abbiamo subito osteggiato con forza questo bando, dal momento della sua presentazione.

Non solo per una questione di merito, che di fatto ne ha definito l’illegittimità stabilita dalla Corte Costituzionale, ma soprattutto per la sostanza: i criteri che definivano le modalità di valutazione delle richieste erano vaghi, non misurabili e quindi inadatti a dare origine a una distribuzione equa dei contributi. La legge investe le Regioni di un ruolo fondamentale nel settore dello sport ed è inconcepibile che il Governo faccia proprie competenze che non gli spettano.

Questo comportamento irresponsabile ha arrecato un grosso danno economico a tutti coloro che hanno commissionato e presentato i progetti necessari per partecipare al bando, ma ha anche causato ulteriori ritardi nell’impiego delle risorse e, ad oggi, non sappiamo neppure se e quando i 18mln di euro che spettano alle Regioni saranno trasferiti. Mi sono già attivato, insieme agli altri assessori della Commissione Sport, rivolgendomi al sottosegretario Delrio, per impedire che i fondi stanziati siano dirottati su altre iniziative e per proporre nuovi criteri di ripartizione dei 18mln fra le regioni.

Ad oggi, nessuno degli uomini del rottamatore si è disturbato a rispondere, forse troppo impegnato a inventarsi un’altra geniale asta su ebay per ripianare il debito pubblico… Le regioni hanno cognizione delle realtà territoriali e conoscenza delle loro esigenze specifiche e sono dunque in grado di garantire una distribuzione efficace e oculata delle risorse, come peraltro facciamo da tempo con i nostri fondi destinati allo sviluppo e alla promozione dell’attività sportiva.

Il ritardo che porta l’Italia nei confronti dei paesi più avanzati, in tema di strutture e infrastrutture, è enorme. Quello che ci troviamo ad affrontare non è solo un problema di carenza di impianti di eccellenza ma, purtroppo, anche di riqualificazione di impianti per lo sport di base. Per avere un’idea della situazione, si pensi che dei circa 17.000 impianti lombardi, il 65% ha oltre 20 anni di vita e addirittura il 41% più di 30. Oltretutto, il 62% degli impianti sono poco fruibili perché privi di copertura o di impianto di illuminazione o dotati di fondo in erba naturale facilmente deteriorabile.

Mi aspetto dal nuovo Governo quelle risposte che il mondo dello Sport chiede da troppo tempo e che non deve più attendere. Vorrei che finalmente qualcuno capisse che lo sport non è costo ma investimento e attività economica, come di prassi nei Paesi più evoluti.

Antonio Rossi
(Assessore allo Sport della Regione Lombardia)

11 aprile 2014