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Bufera sul Pd lecchese: arrestato Rusconi, sindaco di Valmadrera

RUSCONI IN GATTABUIA. Lecco - Una operazione antimafia, coordinata dal procuratore di Milano Ilda Boccassini, ha portato all'arresto di Marco Rusconi, sindaco di Valmadrera. A mettere nei guai l'esponente Pd, vi sarebbero intercettazioni telefoniche e ambientali. Nell'inchiesta coinvolti una decina di lecchesi: le accuse vanno dall'associazione mafiosa, alla corruzione, estorsione e concussione.

PERQUISIZIONI E SEQUESTRI. Direzione distrettuale antimafia in azione nei palazzi del potere di Valmadrera e Lecco, dove in queste ore si susseguono perquisizioni e sequestri, nell'ambito dell'operazione denominata "Metastasi". I militari delle Fiamme gialle hanno bussato all'alba di stamattina alla porta del sindaco Rusconi e di altre dieci persone tra politici e imprenditori locali. Prelevato in manette anche un membro di una famiglia calabrese conosciuta per fatti di 'ndrangheta. Tra gli arrestati, il ruolo preminente sarebbe stato giocato da un ex assessore di Valmadrera, già consigliere comunale del Pd nella maggioranza di Virginio Brivio a Lecco: Ernesto Palermo.

COLPO ALL'IMMAGINE. Un durissimo colpo, dunque, per l'immagine del Partito democratico lecchese. Nello scorso dicembre, il sindaco Brivio aveva invitato a Lecco come testimonial antimafia Rosy Canale, area Pd, presidentessa del “Movimento delle donne di San Luca”. Fu una figuraccia: la donna non arrivò mai sul Lario perchè venne arrestata con l'accusa (truffa aggravata e peculato) di aver attinto per spese personali a fondi pubblici erogati per attività antimafia.

AMICI DI NETWORK. Episodio imbarazzante, quello della Canale. Mai quanto l'arresto del sindaco piddino del comune limitrofo al capoluogo, nell'ambito di una operazione contro la 'ndrangheta lecchese. Dalla propria pagina facebook, Rusconi si mostra spavaldo, le braccia conserte. Nello spazio del social network riservato agli amici spiccano, per rilievo della carica, Veronica Tentori, neo deputata del Pd, e il consigliere regionale Raffaele Straniero, del medesimo partito: forse, ora, inizieranno a prendere in considerazione la necessità di parlare di "questione morale" anche all'interno del Partito democratico.

L'OPERAZIONE DELLA GDF. Al centro della vicenda, una tangente da 10mila euro che Rusconi avrebbe incassato per agevolare una speculazione sul lungolago da parte di un membro della nota famiglia calabrese dei Trovato. L'affare non andò a buon termine per l'intervento della Prefettura ma, secondo gli inquirenti, il sindaco sarebbe rimasto comunque coinvolto. L'attività dell'associazione mafiosa non si limitò a quell'episodio: il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della Guardia di finanza ha disposto il sequestro di 17 unità immobiliari, 5 autoveicoli, 2 complessi aziendali, quote di 3 società, 34 rapporti finanziari tra conti correnti, titoli e cassette di sicurezza. Questi i nomi degli arrestati, oltre a Rusconi e Palermo: Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Alessandro Nania, Antonino Romeo, Massimo Nasatti, Claudio Bongarzone e Claudio Crotta.

Nella foto: Rusconi taglia il nastro durante una inaugurazione; Rusconi su facebook.

2 aprile 2014