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«Profughi a Lecco? Ospiti da grand hotel»

Lecco (Lècch) – Un'ondata di sedicenti profughi incombe sulla Lombardia: di questi una cinquantina arrivano in provincia di Lecco, per essere sistemati in albergo. Una situazione stigmatizzata dal vice presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord).

QUATTRO STELLE. «Questi blitz sono inammissibili - protesta Cecchetti -. Sistemare nottetempo 400 profughi in alberghi a quattro stelle a carico della collettività in un momento in cui la nostra gente fa fatica a mettere da parte poche decine di euro al mese è da folli e da irresponsabili. Qui c’è una cecità criminale di fondo per cui i problemi della nostra gente vengono ignorati in modo scientifico per dare attenzione solo agli altri».

ALLA CHETICHELLA. Sono circa 400 i profughi che il ministero degli Interni ha inviato al nord alla chetichella. E Cecchetti se la prende con i prefetti, che stanno gestendo l'operazione. “I prefetti innanzitutto - sottolinea - dovrebbero informare gli enti locali, studiare e mettere a punto con loro un eventuale piano per l’accoglienza che tenga conto di tanti fattori».

INSULTO ALLA FATICA. «In primo luogo - continua il vice presidente Cecchetti - possiamo caricare sulla collettività un peso sociale che in questi momenti è impossibile sostenere. In secondo luogo ci vuole  buon senso e rispetto per i nostri concittadini che non ce la fanno più a vivere degnamente: pagare per un profugo 140 euro a notte in un hotel a quattro o cinque stelle è un insulto al sudore, alla fatica, alla rabbia e alla disperazione di quanti chiedono di essere seguiti e aiutati da uno Stato che, invece, volta loro le spalle. Ecco un’altra ragione in più, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, per chiedere che la figura dei prefetti sia eliminata».

Nella foto: proteste oggi a Milano alla notizia dei nuovi arrivi.

21 marzo 2014