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Immigrazione, a Lecco una Lega “elvetica” sfila con le fiaccole

Lecco (Lècch) - I venti referendari che spirano dal Canton Ticino "svegliano" la Lega Nord: il Carroccio torna in campo con una fiaccolata contro l'immigrazione. L’appuntamento è per le 18 di sabato 15 al carcere di Pescarenico, da dove partirà il corteo alla volta della vecchia sede del Tribunale di Lecco in via Cornelio.

TERRENO PROPRIO. In attesa che avvenga il "repulisti" degli esponenti che risulteranno coivolti nella dolorosa vicenda Belsito e in quella altrettanto penosa dei rimborsi allegri (e peraltro trasversali) alla Regione Lombardia, la Lega ritrova l'iniziativa politica su un terreno che le è proprio: quello del contrasto alla "invasione straniera" e alla società multirazziale. A Lecco i leghisti daranno vita a una fiaccolata di protesta per dire no all’immigrazione clandestina, reato abrogato dal governo Letta-Alfano con l'appoggio del M5S.

LAVORO AGLI ITALIANI. Alla fiaccolata sarà presente anche il senatore lecchese del Carroccio, Paolo Arrigoni, che questa mattina ha presentato in Cassazione, con altri colleghi leghisti, alcuni quesiti referendari tra cui quello che abroga i concorsi pubblici per stranieri. Nello slogan della manifestazione, si parla anche di "lavoro agli italiani". «La partenza dal carcere di Pescarenico - spiega Arrigoni - ha un significato profondo: la Lega Nord ribadisce una volta di più la propria avversità ai provvedimenti “svuotacarceri” (il quarto, dopo essere stato licenziato dalla Camera, nei prossimi giorni sarà all'esame del Senato) che porteranno nelle nostre città criminali e delinquenti».

REATO ABOLITO. Nella mobilitazione leghista tengono banco i temi dell'immigrazione, del lavoro e della sicurezza legati tra loro. Così come appaiono correlati gli aspetti sociali a quelli legislativi, dopo la depenalizzazione dell'immigrazione clandestina voluta dalla nuova maggioranza con il sostegno grillino.

CLANDESTINI PUNITI. Nella maggior parte degli Stati europei, al contrario, l'ingresso illegale di un extracomunitario viene punito con l'arresto (pena detentiva da 6 mesi a un anno a seconda del paese): così accade in Belgio, Danimarca, Regno Unito, Grecia, Francia, Germania, Irlanda, Svezia. In Austria, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna, invece, l'immigrazione clandestina non prevede il carcere ma viene comunque punita con sanzioni pecuniarie.

Nella foto: immigrati di fronte agli uffici della Questura di Lecco.

13 febbraio 2014