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Calolzio, Arrigoni: «Miglio non si tocca»

Calolziocorte (Calòls) - Il senatore Arrigoni lancia "l'allarme": Cesare Valsecchi, nuovo sindaco di Calolziocorte, avrebbe l'intenzione di cambiare l'intestazione della sala civica comunale, ora intitolata al professor Miglio.

PROPOSITO ICONOCLASTA. Gianfranco Miglio, celebre professore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ove fu preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1959 al 1988, è stato a lungo considerato l'ideologo della Lega e dell'indipendentismo lumbard in genere. Ma Paolo Arrigoni  e Marco Ghezzi, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, si oppongono al "proposito iconoclasta" della sinistra calolziese, ricordando la tolleranza delle precedenti amministrazioni leghiste.

PERSONAGGI COMUNISTI. «La Lega Nord - affermano -, in diciotto anni di guida dell’amministrazione calolziese, non si è mai permessa di cancellare Via Togliatti, Via Nenni o Parco Gramsci, intestati a personaggi di spicco del Partito Comunista e della sinistra in genere». L’intitolazione della Sala civica a Gianfranco Miglio, avvenne nel 2002 su iniziativa della Giunta Avogadri. Secondo Arrigoni e Ghezzi, «considerarla, come un omaggio ad un rappresentante della Lega Nord significa mistificare la realtà e offendere la figura dell’illustre professore e studioso riconosciuto a livello internazionale».

COMPIANTO ARCIPRETE. Ora pare che Valsecchi voglia impiegare il nome di don Achille Bolis in chiave anti leghista, per "spodestare" Miglio dalla sala civica. Una figura che, comunque, «la Lega Nord di Calolziocorte riconosce di esempio per la nostra città. Per questo motivo, nonostante al compianto arciprete calolziese fosse già stata intitolata una via nell’immediato dopoguerra, la Giunta Arrigoni il 29 novembre 2008 ha voluto dedicare alla sua memoria pure la sede del Centro sociale anziani. Inoltre, in ambito parrocchiale, dal 1991 porta il suo nome anche la Casa della Comunità e pure la Filarmonica di recente istituzione».

CHIAVE STRUMENTALE. Quindi, Arrigoni e Ghezzi invitano a «non mancare di rispetto in chiave strumentale alla storia, alla memoria e alle idee di un uomo che avrebbe molto da dire anche oggi e, soprattutto, trascinare di nuovo l’arciprete nell’arena delle contrapposizioni politico-ideologiche di cui fu purtroppo vittima già settant’anni orsono».

Nella foto: Arrigoni intesta il Centro anziani a don Bolis.

24 febbraio 2014