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Wall Street di Lecco: a 18 anni dalla confisca rimane “fantasma”

Lecco (Lècch) - A 18 anni dal sequestro della pizzeria Wall Street e a nove mesi dal decreto che, infine, ne prevedeva l'assegnazione al Comune di Lecco, il sindaco Brivio non ha ancora ricevuto le chiavi dell'immobile. Nessun sopralluogo, per verificarne le condizioni, è stato possibile. L'associazione Qui Lecco libera protesta, chiama in causa la Prefettura e annuncia che si rivolgerà al ministero dell'Interno.

IL TEMPO SCORRE. «Il tempo trascorre inesorabilmente ma - si legge in una nota di Qui Lecco libera - il riscatto sociale di Wall Street, bene confiscato alla ‘ndrangheta lecchese nel 1996, tarda a prendere forma. Sono trascorsi quasi 9 mesi dal decreto di destinazione (29 maggio 2013) firmato dal direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati che prevedeva il trasferimento dell’immobile dalla Prefettura di Lecco al patrimonio indisponibile del Comune capoluogo, revocando il precedente decreto (18 dicembre 2009) attraverso il quale era stato perfezionato il “celebre” scambio, che abbiamo descritto e contestato in solitudine».

CONCRETA IPOTESI. Qui Lecco libera ricorda che «La decisione del maggio scorso prendeva le mosse dalla comunicazione della Prefettura di Lecco, datata 12 aprile 2012!, del "venir meno dell’esigenza di utilizzo del bene, a causa della disponibilità di una nuova struttura". Dunque, il Comune di Lecco avrebbe potuto finalmente riappropriarsi dell’immobile, sulla base della “concreta ipotesi progettuale” formulata (in solitaria, ed anche questo abbiamo criticato) da Libera».

FERMI ALL'APERITIVO. Il coinvolgimento dell'associazione Libera, capeggiata dal famoso don Ciotti, non pare aver dato i frutti sperati. Tutto, secondo Qui Lecco libera, si sarebbe fermato «all’aperitivo organizzato dalla filiale lecchese di Libera il 31 agosto 2013, proprio nel cortile di Wall Street. A sei mesi dalla festicciola tutto è rimasto come prima. Comprese le nostre ragioni e le domande che, da soli, rivolgemmo al prefetto quel pomeriggio d’agosto». E cioè: «Entro quali tempistiche precise la Prefettura ha intenzione di liberare Wall Street? È possibile effettuare un sopralluogo per prendere atto delle condizioni del bene e quindi contribuire a formulare proposte per il riscatto sociale di Wall Street?»

"NON HO LE CHIAVI". Questioni che, peraltro, Virginio Brivio non si pone e non pare intenzionato a porre al prefetto Antonia Bellomo. «A nostra specifica richiesta di poter effettuare un sopralluogo, il sindaco di Lecco, pochi giorni fa, ci ha comunicato di non “possedere materialmente le chiavi che consentono di accedere all’immobile”, rivela Qui Lecco libera che sostiene di non avere ricevuto alcuna risposta neanche dal prefetto.

PARADOSSALE SITUAZIONE. «Per questo motivo, anche alla luce della nota del sindaco - conclude Qui Lecco libera -, procederemo ad informare il ministero dell’Interno e l’Agenzia nazionale della paradossale situazione lecchese». Il paradosso che, mentre l'opinione pubblica crede che il Wall Street sia stato sottratto alla 'ndrangheta e adottato dalla società civile, quel bene confiscato è diventato maggiorenne senza aver mai conosciuto i suoi nuovi "genitori".

Nella foto-galleria: immagini delle pertinenze dell'ex Wall Street.

21 febbraio 2014