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Lecco, bimbi ucraini chiedono ospitalità

Lecco (Lècch) - Si è appena concluso il progetto di ospitalità invernale e Les Cultures si mette subito al lavoro per rendere possibile quello estivo. L'attività dei soggiorni terapeutici per i bambini ucraini, provenienti da zone contaminate dall’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl, compie 20 anni essendo iniziata nell'estate del '94.

ARRIVI E PARTENZE. Nella scorsa settimana sono tornati in Ucraina i 20 bambini che hanno trascorso le vacanze invernali ospiti dalle famiglie lecchesi. Ora c'è tempo fino al 17 febbraio 2014 per aderire al progetto di ospitalità estiva. Per qualunque richiesta di informazione e per le adesioni: 0341284828, informazioni@lescultures.it

LA STORIA. Anna Anghileri, presidente onorario dell'associazione Les Cultures, racconta gli esordi del progetto di accoglienza lecchese per i bambini ucraini. "Era l’estate del 1994 - ricorda - quando conobbi Yuri, un bimbo ucraino ospite di mia sorella ad Orvieto. Pensai subito che sarebbe stato bello poter fare la stessa esperienza. Con grande entusiasmo e un poco di paura iniziò la ricerca di 20 famiglie: nel giro di pochi giorni in tanti si resero disponibili, molti di più di quelli che servivano! Venne quindi costituito un gruppo di lavoro che si occupasse del progetto". Nacque così, nel mese di ottobre del 1994, il gruppo Pro Infanzia.

L'ATTIVITA'. "Oltre al progetto d’accoglienza (più di 1.600 bambini tra nuovi e rientri in 20 anni), ora - continua Anghileri - promuoviamo sostegni a distanza e lavoriamo attivamente con progetti di cooperazione internazionale che, con il passar degli anni si sono focalizzati soprattutto in Ucraina (regione di Cernigov). Sono stati 20 anni intensi, a volte difficili, pieni di emozioni, di soddisfazioni e di storie da raccontare... i prossimi 20 anni - conclude - saranno anche meglio!".

Nella foto: bimbi ucraini in vacanza a Lecco.

21 gennaio 2014