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Lecco, il Pd e il “doppio gioco” sull'azzardo: «Contrari, anzi no»

Lecco (Lècch) - Il sindaco Brivio si mette in posa ai banchetti dell'Idv dopo aver firmato contro il gioco d'azzardo, ma a Roma il suo partito vota per punire proprio i Comuni che limitano la diffusione di questa piaga sociale. Un "doppio gioco" del Pd denunciato nel Lecchese da Marco Ghezzi, capogruppo della Lega Nord di Calolziocorte, che ora si fa beffe delle campagne anti ludopatie del suo comune.

DEBITI DI ROMA. Ghezzi insorge alla notizia che Pd e Ncd hanno votato una norma che taglia i trasferimenti erariali a quelle Regioni (come la Lombardia di Roberto Maroni) e a quei Comuni che hanno adottato provvedimenti per limitare la diffusione del gioco d'azzardo. "Il tutto - sottolinea il consigliere leghista - è avvenuto all'interno del decreto Salva Roma, proposto dal governo Letta-Alfano per ripianare i debiti, oltre 4 miliardi, della capitale. A proposito, l'ennesimo buco che pagheremo tutti noi".

MINORI ENTRATE. "I tagli a Comuni e Regioni - continua - saranno corrispondenti alle minori entrate erariali o ai maggiori costi legati a risarcimenti per danni che potrebbero derivare da eventuali ricorsi da parte dei concessionari contro i provvedimenti restrittivi rispetto al gioco d’azzardo previsti dai Comuni e dalle Regioni. I tagli cesseranno solo dal momento in cui tali provvedimenti verranno rimossi: un vero e proprio ricatto".

INIZIATIVE D'IMMAGINE
. Nel capoluogo l'associazione Appello per Lecco, nota per iniziative d'immagine come la ripulita alle statue cittadine, ha indetto una raccolta firme contro il gioco d'azzardo, e lo stesso fa l'Italia dei valori: entrambi sostengono l'amministrazione comunale a guida Pd, lo stesso partito che ora penalizza i Comuni che limitano il gioco d'azzardo. Anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio (Pd) ha aderito alla raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo, e campagne contro le slots sono state organizzate dalla Provincia guidata da Daniele Nava del Ncd, lo stesso partito della senatrice che ha presentato l'emendamento passato coi voti decisivi dei senatori piddini.

CONCESSIONARIE AUMENTATE. "I sindaci e gli amministratori del Pd - ricorda Ghezzi - hanno organizzato proprio in questi mesi, anche a Calolziocorte, campagne contro la ludopatia, ma a Roma gli stessi democratici hanno votato compatti per favorire il gioco d'azzardo e penalizzare Comuni e Regioni, cioè tutti noi. Di più, nella legge di stabilità il governo Letta/Renzi ha aumentato il numero delle concessionarie, dopo aver concesso proroghe gratuite, e consentito l'introduzione di 7.000 nuove video lottery e l'apertura di altre 30 sale bingo con annesse slot machine. Hanno votato a favore di questo vergognoso provvedimento anche tutti i deputati che fanno riferimento a Renzi".

VEEMENTI REAZIONI. "E a Calolziocorte - prosegue Ghezzi -, dopo anni di propaganda contro le ludopatie, gli esponenti del centro sinistra come si giustificheranno? Nello scorso Consiglio comunale hanno bocciato una proposta della Lega Nord che istituiva un fondo a favore degli esercenti che avrebbero rinunciato alle slot. Chissà, magari erano già a conoscenza di questo emendamento del Governo Letta-Renzi". Veementi alcune reazioni, come quella del presidente della provincia di Rimini, Stefano Vitali: “Un abominio del genere si è visto poche volte nella storia della Repubblica".O quella di Maroni: "Il nuovo corso di Renzi: favorire il gioco d’azzardo e bastonare le Regioni che lo contrastano. Ostacoli le slot machines nel tuo territorio? Lo Stato ti taglia i trasferimenti di denaro”. E Renzi, alla fine, ha fatto fare marcia indietro ai suoi: "E' stata votata una cosa inaccettabile. Una porcata. Il Pd deve rimediare".

Nella foto: Brivio in posa dopo aver firmato contro il gioco d'azzardo al banchetto di Idv.

20 dicembre 2013