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Macchè processo breve, 7 anni per un salame!

Lecco – Per condannare una zingara che aveva rubato un salame ci sono voluti ben 7 anni. La donna era stata beccata in flagranza di reato nell'estate del 2004 mentre si riforniva di generi alimentari (tra i quali un gustoso insaccato di cinghiale) senza “passare alla cassa”. Subito rimessa in libertà, la zingara  venne rinviata a giudizio per furto aggravato. Valore della refurtiva: poco più di 50 euro.

PERSE LE TRACCE. La giustizia, inesorabilmente, ha fatto il suo (lento) corso. Così si è arrivati alla sentenza: pochi mesi di condanna che la ladra non sconterà. In questi 7 anni di attesa giudiziaria, si è persa ogni traccia della donna, che risultava domiciliata in un campo nomadi del Milanese.

TEMPI RAGIONEVOLI. Un episodio che si collega al dibattito politico sulla necessità di dare tempi ragionevoli alla giustizia. La zingara dalla manolesta, con tutta probabilità, non si è data alcuna pena per i ritardi giudiziari. Diverso sarebbe per un onesto lavoratore, magari accusato ingiustamente. Senza contare i costi del procedimento che negli anni si sono accumulati.

13 luglio 2011