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Lecco beffata, Brivio piange: “Roma non ci dà i soldi dell'Imu”

Lecco - Virginio Brivio piange per i tagli governativi. Il sindaco di Lecco, che pure appartiene allo stesso partito del premier, organizza conferenze stampa per rendere pubblica "la difficile situazione del bilancio comunale a fronte dei mancati trasferimenti economici dell’Imu per il Comune di Lecco da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze".

NON SI VEDONO I SOLDI. Cosa sta accadendo tra Roma e Lecco? Letta, che nei giorni scorsi è andato incontro alle esigenze delle banche, chiude il cordone della borsa coi Comuni. In sostanza, i sindaci protestano perchè non vedono tornare indietro quella quota, di quanto i cittadini hanno versato allo Stato con l'Imu, che il governo romano avrebbe dovuto trasferire all'ente locale. A  Lecco mancano all'appello 3 milioni di euro, il doppio di quanto temevano gli amministratori di Palazzo Bovara.

CONTRO I BAMBINI POVERI. Una situazione che coinvolge molte amministrazioni comunali lombarde. A Magenta, ad esempio, il sindaco ha annunciato che, se non arrivano i fondi, spegnerà l'illuminazione stradale. Ma nel mirino del governo "liberal-progressista", non ci sono solo le amministrazioni comunali. Michela Vittoria Brambilla deputata lecchese di Forza Italia va all'attacco del disegno di legge di stabilità, ovvero la finanziaria decisa il 15 ottobre dal consiglio dei ministri denunciando che "i tagli al fondo per l'infanzia e l'adolescenza, decisi dall'esecutivo a guida Pd, determineranno una esclusione sociale cui sono esposti moltissimi bambini e ragazzi in condizione di povertà".

ESCLUSIONE SOCIALE. "Non è possibile accettare un taglio del 25 per cento - oltre 10 milioni di euro l'anno - al Fondo per l'infanzia e l'adolescenza, come previsto dal disegno di legge di stabilità. Dobbiamo investire con convinzione sui nostri figli, sulle nuove generazioni, se vogliamo investire sul futuro del paese". La Brambilla, che è anche presidente della commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, insorge condannando "la scelta di ridurre ancora i fondi dedicati all'infanzia e all'adolescenza". Secondo la parlamentare lecchese, questo giro di vite aumenterà "il rischio di esclusione sociale cui sono esposti moltissimi bambini e ragazzi in condizione di povertà assoluta o relativa. Occorre invertire questa china disastrosa che, purtroppo, ha collocato il nostro Paese tra gli ultimi in Europa per spesa destinata alla tutela dell'infanzia e delle famiglie".

FURTO DI FUTURO. "Il fondo - insiste - va come minimo riportato al livello dell'anno scorso e possibilmente incrementato. Per troppo tempo abbiamo visto assottigliarsi le risorse destinate alle fasce più giovani della popolazione. Se questa tendenza dovesse proseguire, o addirittura aggravarsi, saremmo di fronte ad un intollerabile "furto di futuro" che colpirebbe non solo i ragazzi ma il Paese intero".

31 ottobre 2013