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Ballabio, il pasticcio dell'asilo: “Pontiggia non ha pianificato”

Ballabio - "Un gran pasticcio, caratterizzato da mancata programmazione e gran polveroni": così Alessandra Consonni, capogruppo della lista civica Ballabio Nostra definisce la singolare vicenda della scuola d'infanzia ballabiese.

PRESUNTA MEZZA PROMESSA. "A settembre inoltrato - ricorda - ci siamo trovati con diversi bambini rimasti fuori dall'asilo di Ballabio. Il sindaco ha presentato questa circostanza come una doccia fredda che avrebbe preso in contropiede l'amministrazione comunale. Tutta colpa, secondo Pontiggia, del dietro-front da parte dell'autorità scolastica, che si sarebbe rimangiata una presunta mezza promessa di costituire la sezione scolastica supplementare". "Ma - continua Consonni - se davvero l'ufficio scolastico provinciale si fosse assunto con certezza questo impegno, perchè Pontiggia avrebbe sentito il bisogno, ancora a luglio, di rivolgersi a tutta una serie di improbabili numi tutelari per perorare la sua richiesta? E sino ad allora, perchè il sindaco non ha pensato ad individuare una soluzione?" .

SOLUZIONI ALTERNATIVE NON PROGRAMMATE. "Le pre-iscrizioni  - prosegue la consigliera - si raccolgono entro febbraio. Dunque Pontiggia avrebbe potuto e dovuto pianificare l'accesso alla scuola d'infanzia per tempo, considerare l'incremento di richieste e, stante l'incertezza da parte dell'Ufficio scolastico, programmare le soluzioni alternative da adottare immediatamente nel caso di una risposta negativa. Al contrario - aggiunge la consigliera - il sindaco ha perso tempo bussando a porte altolocate: dal presidente della Regione attuale a quello passato, e poi onorevoli e senatori, consiglieri regionali, sino al presidente della Repubblica Napolitano. Ci manca papa Francesco che gli avrebbe certamente telefonato. A me pare - aggiunge Consonni - che il sindaco abbia sollevato un gran polverone per far dimenticare che la competenza sulla scuola d'infanzia è comunale: tentativo che non diminuisce le responsabilità politiche dell'amministrazione comunale in questa vicenda di inadeguata programmazione".

LE SUORE RIFIUTATE. "Ultima considerazione: il rifiuto aprioristico di una convenzione con l'istituto delle suore di Ballabio, in nome di un risibile laicismo. Cosa crede Pontiggia, che le suore avrebbero insegnato teologia ai bambini di 3 anni? Nessun genitore, che si sappia, si è opposto a questa prospettiva, considerata anzi graditissima, poichè la struttura religiosa è di ottimo livello. Da notare che tutti i Comuni che hanno tale possibilità stabiliscono convenzioni con istituti religiosi, mentre aprire una nuova sezione comporta comunque incognite legate all'andamento demografico".

15 settembre 2013