Invia articolo Stampa articolo
La Fornero “colpisce” ancora: salasso per i donatori di sangue

Lecco - Elsa Fornero, grazie al cielo, non è più ministro ma le sue incredibili scelte continuano a creare problemi: dopo il pasticcio degli esodati, ancora irrisolto, esplode la questione dei cosiddetti contributi figurativi che sta facendo slittare di molti mesi la pensione a diverse categorie, tra cui quella benemerita dei donatori di sangue. Per metterci una toppa, si sta muovendo la maggioranza consiliare in Regione Lombardia.

L'istituto dei contributi figurativi, prima che la Formero ci mettesse le mani, copriva ai fini pensionistici le giornate in cui il dipendente non ha lavorato per cause che vanno dal servizio militare alle malattie: tra queste erano considerate le assenze sul luogo di lavoro per la donazione di sangue ed emocomponenti. Ora la donazione di sangue non rientra più in tale ambito, i donatori dovranno scegliere se lavorare per i giorni “mancanti”, oppure accettare il decurtamento del 2% dall’assegno della pensione. Da notare che il sangue si può donare fino a quattro volte ogni anno: un danno notevole per chi abbia alle spalle decenni di donazioni.

"La legge Fornero - protesta il consigliere regionale lecchese del Pdl Mauro Piazza - va immediatamente corretta. Non è pensabile che i donatori di sangue, i quali offrono un servizio pubblico fondamentale ed insostituibile, debbano recuperare un numero di giornate pari a quelle di assenza sul luogo di lavoro per la donazione di sangue ed emocomponenti o, nel caso in cui non vogliano o non possano compiere questa scelta, si vedano decurtare parte dell'assegno previdenziale previsto. La conseguenza grave che questa legge provoca è che si avrà una diminuzione del numero di donatori attuali e futuri e questo metterebbe a rischio l'obiettivo nazionali dell'autosufficienza di sangue ed emocomponenti. Non dobbiamo scoraggiare i donatori, anzi, dovremmo incentivare la presenza e valorizzarne l'operato"

Il gruppo del Popolo della Libertà ha presentato una mozione urgente che verrà discussa nella prossima seduta di Consiglio regionale prevista per la giornata di martedì 8 ottobre per scongiurare l'ipotesi di uno slittamento dei termini pensionistici per chi è stato ed è donatore di sangue. Questo problema andrebbe a riguardare circa 250 mila persone solamente in Lombardia.

3 ottobre 2013