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Rovagnate, così Panzeri fa scappare la Beretta

Rovagnate - In ballo ci sono 300 nuovi posti di lavoro nel Lecchese, ma il lieto evento della nascita di un nuovo salumificio Beretta in quel di Rovagnate è stato allontanato (forse per sempre) dal locale sindaco del Pd.

PESANTI CONDIZIONI. Marco Panzeri, infatti, ha posto pesanti condizioni nella riunione che si è tenuta ieri pomeriggio in Provincia con l’assessore al Territorio Gianluca Bezzi e i vertici aziendali del Gruppo Beretta. L’incontro è stato l’ultimo di una serie iniziata nello scorso mese di febbraio, che aveva portato a significativi passi in avanti verso l’accordo per un nuovo insediamento industriale, considerato da tutti un obiettivo strategico per il territorio. Ma, nonostante l'area in questione sia di proprietà della società Beretta e a dispetto di un piano industriale che porterebbe 300 nuovi posti di lavoro, la discussione si è ancora arenata a causa delle richieste economiche avanzate dal sindaco.

RISTRUTTURAZIONE DEL MUNICIPIO. Come corrispettivo per la trasformazione dell’area su cui creare il nuovo stabilimento, il Gruppo Beretta ha proposto al Comune di Rovagnate l’offerta di una somma significativa, in aggiunta agli oneri già previsti dalle leggi e destinata ad opere da realizzare sul territorio. Ma Panzeri ha rifiutato l'offerta, pretendendo una cifra più che doppia da destinare alla ristrutturazione del muncipio. Richiesta che ha affossato l'operazione.

RICHIESTE TANTO PRESSANTI. Sconsolato il commento dell'assessore al Territorio Gianluca Bezzi: “L’impegno a trovare un equilibrio fra industria e ambiente, tra aspirazioni degli imprenditori e diritti dei cittadini è una costante del lavoro del mio assessorato. In questo caso - continua - credo che le richieste dell’amministrazione comunale sono state tanto pressanti da indurre l’imprenditore a rimandare l’investimento. Questo è davvero un grande dispiacere per me, tanto più in tempo di crisi, dove servirebbe più coraggio per ridare al nostro territorio attrattiva per gli investimenti industriali”.

CRISI E DELOCALIZZAZIONI. Negli ultimi mesi l'assessorato al Territorio, in collaborazione coi tecnici comunali e dell'azienda, ha lavorato per modificare l'ipotesi progettuale rendendola compatibile urbanisticamente con il Piano territoriale di Coordinamento Provinciale. Inoltre, la Provincia di Lecco ha impegnato propri fondi per la costruzione di una rotonda necessaria alla buona accessibilità dell’area industriale, confermando così la propria disponibilità ad investire per il rilancio dell'economia lecchese. In tempi di crisi e delocalizzazione, a un'azienda che rischia e crea posti di lavoro sul territorio, invece di trasferirli all'estero, bisognerebbe stendere il tappeto rosso. Ma a Rovagnate non tutti si pongono come priorità il problema dell'occupazione.

8 ottobre 2011