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Il Lecco presentato nell'aula consiliare: Brivio gioca in casa ma prende un autogol
Lecco - Da diverso tempo la serietà non abita più dalle parti della politica nostrana, e forse non dovremmo stupirci che nell'aula consiliare del Comune di Lecco vada in scena la presentazione dei baldi pedatori in forza alla locale squadra di calcio. Eppure, la passerella bluceleste di mercoledì scorso a Palazzo Bovara si presta a qualche dolente riflessione.
AMERICAN STYLE. Fino a che punto la mancanza di buon gusto deve essere accettata (e dunque subita)? E fino a che punto l'esibizione paga? Viviamo in un'epoca senza stile, caratterizzata da comportamenti approssimativi: non potevamo aspettarci di meglio essendo stati colonizzati da un popolo di cow boy che sconta il proprio deficit di storia, arte, cultura a dispetto della nostra superiore, ma rinnegata, civiltà. Forse proprio per fare onore a questo "american style" che si alimenta della luce dei riflettori, il sindaco di Lecco ha sentito la necessità di aprire le porte di Palazzo Bovara, e del consiglio comunale, ai calciatori.
FIORE ALL'OCCHIELLO. Così facendo, infatti, sulla passerella ci è balzato proprio Virginio Brivio poichè il pallone attira l'attenzione più della politica. Le glorie dell'Italia calcistica erano già un fiore all'occhiello di Benito Mussolini, col regime fascista che ne menava gran vanto assieme ai treni in perfetto orario e alle colonie estive per i meno abbienti. Però oggi, a dirla tutta, il solo pensiero di una ferrovia manda in bestia i pendolari, i poveri saltano le vacanze al mare e, soprattutto, il pallone riserva a Lecco ogni possibile umiliazione. Così, pur non sorvolando sulla scompostezza istituzionale consumata nell'aula di palazzo Bovara, la vicenda del Brivio che cavalca il pallone bluceleste, a ben pensarci, si rivela soprattutto come un autogol di immagine.
Giulio Ferrari
Nella foto: Brivio raccattapalle, in una immagine della sua campagna elettorale per la (mancata) elezione a presidente della Provincia.
4 settembre 2013