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Brambilla ai lecchesi: “Firmate i referenda”

Lecco - Michela Vittoria Brambilla scende in campo per combattere la "giustizia ingiusta" che si accanisce contro Silvio Berlusconi: il commissario provinciale del Pdl di Lecco lancia un appello ai cittadini affinchè sostengano la campagna referendaria radicale.

OCCASIONE DA NON PERDERE. "La sentenza della Cassazione sul presidente Berlusconi - afferma la Brambilla - è la goccia che fa traboccare il vaso della giustizia ingiusta. Tornare ad una giustizia giusta è invece l'obiettivo della campagna referendaria radicale: sei quesiti sostenuti anche dal Pdl. Un'occasione da non perdere, per realizzare dal basso una riforma che è stato impossibile approvare in Parlamento". L'esponente forzista ha pronte due lettere, indirizzate agli eletti e ai militanti e ai cittadini, che invitano al massimo impegno per raccogliere firme in calce alle richieste referendarie. "Nei prossimi giorni - annuncia - saranno resi noti luogo, ora e giorni di apertura dei tavoli per le sottoscrizioni".

MALAGIUSTIZIA. Due quesiti riguardano la responsabilità civile dei magistrati, che oggi non rispondono degli episodi di "malagiustizia". Nelle intenzioni dei referendari, il sì renderebbe più facile per il cittadino l'esercizio dell'azione civile risarcitoria nei confronti dei giudici, anche per i danni da questi cagionati nell'attività di interpretazione delle norme di diritto o nella valutazione dei fatti e delle prove. "Non più casi Tortora: il magistrato che sbaglia - spiega l'ex ministro - dovrà pagare. Invece chi ha incarcerato Tortora senza indagini e senza prove è entrato a fa parte del Consiglio superiore della magistratura". Altri due quesiti mirano a ridurre l'applicazione della custodia cautelare in carcere e il fenomeno dei cosiddetti magistrati "fuori ruolo", collocati presso gli uffici legislativi dei gabinetti ministeriali.

SEPARAZIONE DELLE CARRIERE. Alla ribalta torna, con un quesito referendario, anche la separazione delle carriere del pubblico ministero e del giudice, l'unico modo di realizzare il "giusto processo" delineato dall'art.111 della Costituzione. Con il sì, sostengono i referendari, gli italiani avranno finalmente un giudice "terzo", davvero equidistante tra accusa e difesa. "Solo così si potrà parlare di effettiva imparzialità nelle aule di giustizia italiane", aggiunge la parlamentare lecchese. Piuttosto strano, invece, il quesito che mira all'abolizione dell'ergastolo in tempi in cui l'opinione pubblica vorrebbe, al contrario, la reintroduzione della pena di morte per i tanti delitti orrendi che feriscono l'intero corpo sociale e che non trovano adeguata punizione. Su questo punto il Pdl non farà campagna: ogni militante o simpatizzante deciderà liberamente.

Nella foto-galleria: Michela Brambilla con Silvio Berlusconi.

27 agosto 2013