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Confindustria Lecco vede timide riprese ma la Cigs è alle stelle

Lecco - La cappa della crisi oscura ancora il cielo lariano, sebbene all'orizzonte si scorgano timidi segnali di ripresa riguardanti, in particolare, l’attività produttivà. In campo economico motivi di tiepida fiducia giungono dal quadro delineato attraverso l’esame degli indicatori dell’Osservatorio rapido congiunto di Confindustria Lecco e Unindustria Como relativo a maggio 2013. Ma i dati della Cigs (+60%) riportano coi piedi per terra.

SITUAZIONI DI INSOLVENZA. L'ottimismo è fuori luogo: la capacità produttiva utilizzata si attesta al 75,1% di quella totale disponibile; i livelli di domanda sul mercato domestico restano stagnanti e le previsioni per le prossime settimane sono negative per un’azienda su cinque. Si continuano inoltre a rilevare le criticità evidenziate nelle precedenti edizioni dell’indagine: le diffuse situazioni di insolvenza e i giudizi sullo scenario del mercato del lavoro, caratterizzato da un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, rivelano possibili dinamiche negative per i prossimi mesi.

ATTIVITA' PRODUTTIVA VIVACE. Tuttavia l’attività produttiva delle due Province, ma lo stesso quadro vale per le aziende di Lecco, è risultata abbastanza vivace. Per oltre il 57% del campione non si sono registrate variazioni rispetto al precedente mese, mentre per la prima volta nel corso dell’anno i giudizi positivi hanno superato quelli di rallentamento (27% contro il 15,9%). Si tratta comunque di un risultato che arriva dopo mesi in frenata e che rappresenta dunque un andamento quasi fisiologico. Quanto detto viene rafforzato dal dato sulla capacità produttiva che a maggio ha raggiunto il 75,1%, dopo il 72,6% di aprile.

LIEVE RIPRESA. “I dati delle nostre aziende rispecchiano il quadro generale registrato a livello nazionale - commenta il presidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi -. Le ultime rilevazione del Centro Studi Confindustria hanno stimato infatti una lieve ripresa dell’attività produttiva di circa lo 0,5% di maggio su aprile. Non si tratta ovviamente di una svolta ma solamente di un timido segnale”. Le aspettative occupazionali per le prossime settimane non si rivelano improntate alla fiducia. Il 77,6% del campione si mantiene orientato alla stabilità mentre per oltre un’impresa su cinque (il 20,9%) i giudizi sul proprio settore di appartenenza sono negativi. Residuale infine la percentuale di soggetti che ipotizzano un’espansione dei livelli (1,5%).

DATI OCCUPAZIONALI. Ma per capire la gravità della situazione bastano le cifre occupazionali, ben poco incoraggianti, come ammette il direttore di Confindustria Lecco Giulio Sirtori: "I dati del numero di dipendenti rapportati a zero ore coinvolti nel mese di maggio rivelano - afferma - un aumento di quasi il 90% per la Cigo e di oltre il 60% per le forme più gravi (Cigs, cassa in deroga e contratti di solidarietà) rispetto ai livelli di un anno fa. L’aumento del ricorso è riscontrabile anche rispetto all’inizio dell’anno e si attesta ad oltre il 50% per entrambe le tipologie di ammortizzatori. Le percentuali bastano da sole a delineare la complessità dello scenario in cui ci troviamo”.

3 luglio 2013