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I medici italiani volontari in Congo, quelli del Congo ministri in Italia
Lecco - Egregio direttore, due donne, due medici, due vite totalmente diverse.
Una dopo essersi laureata abbandona l’Italia per andare dove la porta il cuore, a curare i malati in Africa rinunciando a tutto quello che aveva, per essere brutalmente uccisa. L’altra, laureata, si guarda bene dal ritornare nel suo paese a curare i suoi fratelli, preferisce restare in Italia a insegnare a noi italiani come ci si integra. Distinti saluti,
Claudio Ratti
(Dai media): "Medico italiano trucidato in Somalia". Graziella Fumagalli nasce a Casatenovo, nella Brianza lecchese, nel 1944. Terza di nove fratelli, vive un’infanzia non ricca ma felice. Entra in fabbrica all’età di 15 anni: prima operaia, poi impiegata in una tessitura, non smarrisce il filo della sua vocazione. Così nel 1967 lascia la fabbrica, si iscrive a un liceo, si trasferisce a Milano, si mantiene con lavori serali. Si laurea in medicina nel 1980, l’anno dopo è assistente al Policlinico di Milano, nel 1985 si reca in Francia per specializzarsi in chirurgia pediatrica. Stimata da colleghi e pazienti, nel 1989 compie la svolta che aveva immaginato fin da ragazza: parte per l’Africa. Graziella viene uccisa da un commando di quattro sicari il 22 ottobre 1995.
"Cécile Kienge, dal Congo fino a Modena". Cécile Kyenge Kashetu, neo ministra all’Integrazione nel governo presieduto da Enrico Letta, è originaria della Repubblica Democratica del Congo ed è attualmente cittadina italiana. E’ il primo esponente nero di un governo del nostro paese. Nata nel 1964, arriva in Italia nel 1983 e si laurea in medicina e chirurgia all'Università Cattolica di Roma, specializzandosi poi in oculistica all'Università di Modena, in seguito svolge la sua attività professionale presso diversi Poliambulatori di Modena e provincia. E’ stata consigliere provinciale Pd nella commissione Welfare e politiche sociali e responsabile regionale delle politiche dell'immigrazione del Partito Democratico.
13 maggio 2013