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Immagini di porcherie coi bimbi: arrestato pedofilo a Casatenovo

Casatenovo - Orrore nella Brianza lecchese: nel computer di un trentenne abitante a Casatenovo sono stati scoperti foto e video di oscenità compiute ai danni di bambini. L'uomo, che si era recentemente trasferito a Milano, è stato rinchiuso nel carcere di san Vittore.

LAVORO METICOLOSO. L'arresto è avvenuto nelle prime ore di ieri mattina, quando i carabinieri della stazione di Casatenovo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla procura di Milano. Le manette sono scattate a coronamento di indagini svolte sempre dai militari di Casatenovo, iniziate lo scorso dicembre. Gli uomini della Benemerita sono arrivati al trentenne, sequestrandogli il computer. Grazie al meticoloso e complesso lavoro compiuto da un militare specializzato in ciber-crime, appartenente alla stazione casatese dell'Arma, è stato possibile "scandagliare" l’hard disk del computer con il ripristino anche di alcune partizioni danneggiate ed altre cancellate. Alla fine i carabinieri hanno recuperato e catalogato ben 53.087 foto e 143 video, tutti dal contenuto inequivocabilmente pedopornografico.

SCENE ABERRANTI. Dalle indagini dei militari risulta che tutto il materiale osceno era stato scaricato dall’indagato tramite i più noti software di “file sharing”, cosiddetti “p2p”, che consistono nel mettere in condivisione in rete file contenuti sul proprio pc per uno scambio tra i vari utenti, in questo caso pedofili. Oltre alle immagini pedofile, in gran parte di provenienza ucraina, sono stati trovati nel pc dell’indagato molti file dal carattere ancora più "spinto": aberranti scene di sesso con protagonisti dei bambini.

DETENZIONE E DIVULGAZIONE. Tutti i file sono stati scaricati dalla rete e non prodotti dall’indagato, al quale però l’autorità giudiziaria ha contestato nei capi d’imputazione oltre alla detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico, anche la divulgazione, poichè avrebbe trasmesso a dei pervertiti alcuni dei file incriminati. L’attivita’ di download del materiale pedopornografico, come appurato dai carabinieri, aveva avuto inizio nel 2008, protraendosi sino al giorno del sequestro del computer nel dicembre scorso. Durante l'arresto, i militari hanno rinvenuto un altro computer che verrà anch'esso passato al setaccio.

15 marzo 2013