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Calolziocorte, Tares: Ghezzi replica al Prc

Calolziocorte - Sono "lacrime di coccodrillo" gli attacchi di Rifondazione comunista sulla Tares (la tassa su rifiuti e servizi) a Calolziocorte. Lo afferma Marco Ghezzi, capogruppo calolziese della Lega Nord.

A SPESE DEL NORD. Davanti alle contestazioni, l'esponente del Carroccio rivolge le accuse verso chi ha sempre ignorato il parassitismo a spese del Nord, ovvero "lo scandalo di una parte consistente dello Stato italiano, che da sempre vive di clientelismo, assistenzialismo ed è responsabile della maggior parte degli sperperi dell’amministrazione pubblica". In questo contesto, sottolinea Ghezzi, le "lacrime di coccodrillo di certa sinistra non risolveranno certo il problema dell’esproprio effettuato dal governo centrale con le ultime folli tasse".

SENZA CAPIRE. "Questi signori - aggiunge il capogruppo del Carroccio - continuano con la solita vecchia politica di denigrare l’operato delle amministrazioni di altro colore politico, senza capire che ormai il confronto dovrà essere tra territori e non più tra partiti. La totale assenza di risorse per le amministrazioni locali, unita all’esproprio fiscale (vedi Tesoreria comunale, Imu, Tares ecc.) attuato da Roma per tenere buoni i detentori del nostro debito pubblico, avrà gli effetti più devastanti proprio sulle classi più deboli, quelle che la sinistra illude da anni. Quando capiranno che gli avversari non sono gli esponenti locali delle altre forze politiche, ma i burocrati e i politici di Regioni inefficienti e sprecone (sappiamo tutti quali sono), sarà troppo tardi".

STRUTTURE CLIENTELARI. "Quanto alla Tares - precisa Ghezzi -, gli aumenti sono stati imposti da Roma, anche per tenere in piedi proprio quelle strutture clientelari di cui sopra. Le chiacchere sulla possibilità di attenuarne gli effetti devastanti (i margini di manovra per le amministrazioni sono minimi e non incidono sul saldo imposto da Roma), nascondono il vero problema e ne allontanano la soluzione".

SOLUZIONI IN TASCA. Marco Ghezzi smentisce le argomentazioni di chi sembrava possedere le soluzioni in tasca: "Le solite ricette trite e ritrite - ribatte - come abbiamo più volte spiegato non sono tecnicamente attuabili. Per esempio, affittare gli immobili comunali vuoti e con il ricavato ridurre le tasse, si potrà fare solo dopo averli ristrutturati per la nuova destinazione. Ma lo Stato centrale col patto di stabilità e il blocco delle nostre risorse impedisce qualsiasi intervento in tal senso. Non c’è peggior sordo di chi non vuol capire. O forse è la solita vecchia politica di questi signori: denigra, insinua, qualcosa alla fine resterà. Questo giochino, però - conclude Ghezzi -, ha stancato".

14 marzo 2013