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L'impiego “non paga”, i giovani lecchesi ritornano all'agricoltura

IL RITORNO ALLA TERRA. Lecco – Si fa strada anche nel Lecchese una tendenza rivoluzionaria: il ritorno dei giovani all'agricoltura, con una crescita del 7,2 per cento di assunzioni in tutto il nord. Un incremento record in netta controtendenza con l’andamento generale che mostra livelli elevati di disoccupazione.

BOOM DI ASSUNZIONI. Mentre almeno una piccola impresa su due risulta costretta a rateizzare le retribuzioni ai propri collaboratori, come accertato da una inchiesta della Cgia di Mestre, la Coldiretti fornisce dati sorprendenti per quanto riguarda il settore primario. "Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti", conferma l'associazione di categoria rendendo pubblica una analisi sui livelli occupazionali.

TREND POSITIVO. E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 che evidenzia un andamento positivo delle assunzioni nel nord, centro e sud Italia. Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita del 7,2 per cento al nord, dell’11,2 per cento al centro e dell’1 per cento al sud. Una iniezione di forza nuova e fresca, visto che, con i nuovi innesti, si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura.

SCUOLA INUTILE. Un approccio decisivo, che avviene anche a spese di percorsi scolastici rivelatisi inutili al fine della collocazione lavorativa e del raggiungimento dell'indipendenza economica. Secondo accreditati analisti, dalla crisi che metterà in ginocchio tutte le attività produttive potrà salvarsi solo chi, nel frattempo, sarà approdato all'agricoltura: molti giovani sembrano aver fiutato il vento.

6 marzo 2013